Bocche cucite all'interno del Cremlino sull'ipotesi formulata da una fonte interna che al Daily Mail ha raccontato che Vladimir Putin potrebbe essere operato per rimuovere un cancro pochi giorni dopo la data del 9 maggio. Ce ne siamo occupati anche al Giornale.it, riportando la discussione della popolare chat di Telegram "General SVR" dove, oltre ai dettagli sui malanni dello Zar e che questa ipotetica operazione sarebbe in realtà già stata concordata da tempo, si è parlato molto della figura del generale russo Nikolai Patrushev, colui il quale potrebbe prendere le redini della situazione per alcuni giorni consentendo un pieno recupero del presidente russo.
Chi è Patrushev
Nikolai Patrushev è l'attuale segretario del Consiglio di sicurezza della Federazione Russa e uno dei pochi, veri, stretti consiglieri di Putin. 70 anni, è così influente che oltre a riferire direttamente al presidente, fornisce indicazioni su questioni militari e di sicurezza all'interno della Russia. Infatti, la maggiore influenza su questioni belliche e di vario altro tipo sono di Patrushev, considerato un suo fedele alleato. Come ricorda il NyPost, nella sua carriera è stato un agente dell'intelligence russa prima con il Kgb sovietico e poi con l'Fsb russo. Nel 2017, il quotidiano Politico definii Patrushev un "falco del Cremlino" conosciuto per il suo "nazionalismo focoso, visione del mondo cospirativa e vasta esperienza di spionaggio".
L'accusa all'Occidente
Il generale sarebbe entrato nel Kgb sin da giovane, nel 1974. Dopo aver incontrato Putin negli anni '90, Patrushev è stato nominato capo del servizio di intelligence interno russo nell'Fsb, ruolo che ha ricoperto per circa un decennio. È entrato a far parte del Consiglio di sicurezza di Putin nel 2008. Secondo fonti del quotidiano inglese, l'ex spia era tra i consiglieri di Putin durante l'annessione della Crimea dall'Ucraina alla Russia nel 2014, e non è certo una sorpresa che sia un accanito sostenitore dell'invasione in Ucraina da parte del suo superiore. La scorsa settimana, in una delle pochissime interviste rilasciate al quotidiano di stato Rossiyskaya Gazeta, Patrushev ha accusato l'America e l'Europa di sostenere l'ideologia neonazista in Ucraina e di cercare di insinuare il conflitto "fino all'ultimo ucraino". Il generale ha mandato avanti la propaganda del Cremlino secondo la quale ucraini e russi sarebbero un popolo "diviso solo per volere delle potenze occidentali".
"Ucraina disintegrata"
Patrushev ha anche aggiunto che la guerra porterà allo smembramento dell'attuale Ucraina così come la conosciamo. "Il risultato della politica occidentale e del regime di Kiev non può che essere la disintegrazione dell'Ucraina in diversi stati", ha affermato. Non solo: nel suo delirio di onnipotenza al giornale di propaganda russo, ha affermato che gli Stati Uniti stanno facendo di tutto perché gli altri centri del mondo multipolare "non osino nemmeno alzare la testa, e il nostro Paese non solo osa, ma dichiara pubblicamente che non giocherà secondo le regole imposte".
La "ciliegina" finale è da consumato attore cinematografico: al giornalista russo che gli ha chiesto di parlare del concetto di denazificazione dell''Ucraina, Patrushev ha spiegato che l'obiettivo della Russia "è distruggere il punto d'appoggio del neonazismo creato dagli sforzi dell'Occidente ai nostri confini" e che la necessità della
smilitarizzazione "è dovuta al fatto che l'Ucraina, satura di armi, rappresenta una minaccia per la Russia, anche dal punto di vista dello sviluppo e dell'uso di armi nucleari, chimiche e biologiche".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.