Pechino conquista l'Africa: nelle scuole del Kenya si ​studierà il cinese

Dal prossimo anno nelle scuole del Kenya gli alunni studieranno il cinese mandarino. Un ulteriore tassello nella strategia di Pechino che mira all'espansione economica nel continente africano

Pechino conquista l'Africa: nelle scuole del Kenya si ​studierà il cinese

La Cina tenta di consolidare la sua già massiccia presenza in Africa. Ma se finora l'espansione di Pechino è stata solo economica, presto il continente nero potrebbe gravitare nell'orbita cinese anche sotto l'aspetto linguistico. Come annunciato mercoledì dal Kenya Institute of Curriculum Development (Kicd), l'insegnamento del cinese mandarino sarà infatti reso obbligatorio nelle scuole kenyote a partire dal 2020, inserendolo all'interno dei programmi scolastici già dalla quarta elementare. Un'iniziativa che Julius Kwan, il direttore dell'agenzia statale, ha descritto come strategica al fine di rafforzare i rapporti politici e commerciali tra Kenya e Cina, anche alla luce del rapido evolversi dello scenario economico internazionale: "L'insegnamento del cinese agli studenti delle scuole elementari inizierà dal 2020. Il ruolo della Cina all'interno dell'economia mondiale è diventato così forte che il Kenya trarrebbe soltanto benefici se i suoi abitanti imparassero il mandarino".

Un ambizioso progetto che inizialmente partirà attraverso una fase sperimentale, per la quale sono già stati selezionati 35 istituti scolastici ed abilitati 100 insegnanti all'insegnamento del mandarino, allo scopo di valutarne le criticità ed i possibili miglioramenti in vista della sua futura implementazione in tutte le scuole del Paese. Come spiega inoltre il ministro per l'Educazione, Scienza e Tecnologia Fred Matiang'i, intervistato da Xinhua News, le lezioni di mandarino non andranno a sostituire l'insegnamento delle lingue locali o delle altre lingue straniere oggi studiate in Kenya - cioè francese ed arabo - ma si affiancheranno ad esse all'interno del programma didattico. La nuova materia si inserisce peraltro nel solco di una profonda riforma del sistema scolastico che il Kenya ha varato nel 2016 e che si focalizza sullo sviluppo psicologico dell'alunno, insegnando ad esempio ad avere una maggiore autostima o a saper affrontare i processi decisionali.

L'iniziativa del governo di Nairobi ha subito ricevuto l'approvazione delle autorità cinesi, già in precedenza intervenute proprio per contribuire alla creazione del progetto. Puntando inoltre al futuro inserimento dei giovani laureati kenyoti nel mercato del lavoro internazionale, nell'ottica dei sempre più stretti rapporti tra i due Paesi, la Cina si è impegnata a finanziare delle borse di studio per consentire a questi ultimi di continuare la loro formazione universitaria negli atenei cinesi.

Il Kenya si appresta quindi a diventare il principale avamposto cinese nel continente africano.

Un'operazione strategica per il governo di Pechino che solo nel 2017 ha concesso prestiti a Nairobi per quasi 4 miliardi e mezzo di dollari, oltre a finanziare la costruzione di infrastrutture fondamentali per lo sviluppo del Paese. In cambio di queste azioni, la Cina punta all'usufrutto delle materie prime presenti sul territorio attraverso la propria manodopera specializzata, trasferita in loco anche per garantire lo sviluppo del progetto commerciale cinese noto come "Nuova via della seta", del quale proprio il Kenya si sta rivelando uno dei nodi più importanti.

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