Petra Krchava, ingegnere forestale e diva del web slovacca, sta facendo discutere in patria e all’estero per avere acquisito fama su Internet grazie alle sue continue pubblicazioni di foto e messaggi che testimoniano il proprio amore sfegatato per la caccia. I profili social della 31enne, nata e cresciuta a Vinca, piccolo comune tra le montagne metallifere della Banskà Bystrica, regione centro-meridionale del Paese, brulicano infatti di video e immagini con cui lei mette in risalto la sua passione venatoria. Ad esempio, i social di Petra sono pieni di foto e clip con lei immortalata mentre imbraccia fucili da caccia e mentre posa sorridente, esibendo il suo fisico statuario e i suoi tatuaggi, accanto ai propri trofei: cadaveri di cervi, camosci e altri animali appena abbattuti. In occasione di un San Valentino, la trentunenne slovacca aveva addirittura postato sulle sue pagine web lo scatto di un grosso cuore di cervo ancora sanguinante.
Le immagini crude pubblicate da Petra su Internet hanno finora riscosso gli apprezzamenti di migliaia di utenti, veri e propri fan della cacciatrice di Vinca. Tuttavia, oltre ai commenti postivi, i video e le foto postate da lei sulla rete hanno inevitabilmente attirato finora anche tante contestazioni e polemiche.
Ai suoi critici, principalmente animalisti, vegani, pacifisti e amanti del buon gusto, la ragazza ha risposto, durante una recente intervista ai media britannici, bollandoli come individui che “non capiscono”. La cacciatrice si è contestualmente difesa dalle accuse di crudeltà contro gli animali affermando: “Io adoro la natura e la cosa più importante per me è preservarla per le generazioni future e spero un giorno di poter trasmettere questi valori a un figlio mio”.
Petra ha in seguito evidenziato che la caccia sarebbe non un suo sfizio sadico, ma “è tempo, energia, cura, è un'attività che esiste da mille e mille anni”, nonché una radicata tradizione della propria famiglia, rimarcando contestualmente che il padre le avrebbe insegnato l’arte venatoria quando lei non aveva neanche sei anni: “Per noi non è un passatempo, non è un hobby, è un modo di vivere. La stagione della caccia scandisce da sempre il ritmo della vita familiare”.
La trentunenne ha successivamente parlato dei minacciosi commenti pubblicati da internauti scandalizzatisi in seguito alla pubblicazione di alcune delle sue numerose sue foto in cui posava, indossando la temuta da caccia, accanto alla selvaggina appena abbattuta: “C'è chi mi ha scritto: spero che morirai come questo animale, oppure: vi auguro di ammazzarvi uno con l'altro. La gente pensa che ammazziamo gli animali così, per divertirci, ma non c'è niente di più falso”.
Lei, per zittire i critici, ha quindi descritto le azioni concrete che, insieme alla sua famiglia, compie per preservare la natura: “La gente non vede quando procuro cibo agli animali per essere certa che passeranno l'inverno, quando procuro l'acqua durante le estati di siccità, non vedono quando creiamo specchi d'acqua, quando diamo loro le medicine, quando salviamo gli animali giovani o feriti o quando organizziamo campagne per ripulire le foreste dai rifiuti. Non sanno che lavoriamo per controllare il numero di animali e la quantità di maschi e femmine per preservare il futuro dei branchi”. La giovane ha allo stesso tempo fatto sapere che ha anche cominciato a insegnare nelle scuole e a organizzare colonie estive per contribuire all'educazione al rispetto della natura.
Petra ha successivamente aggiunto che le prede da lei abbattute vengono poi macellate seguendo le tecniche antiche e coinvolgendo l’intera comunità rurale. Sui suoi profili social non mancano infatti foto di lei che macella cosce di cervi, sorriso e mani sanguinanti: “Quando lavoriamo la carne della cacciagione siamo tutti insieme, la famiglia, gli amici, spesso anche il paese. È un lavoro condiviso, ed è la carne più sana che una persona possa mangiare”.
Al termine dell’intervista, la 31enne ha però confessato di non andare più ultimamente con tanta frequenza a caccia, ma di preferire andare nei boschi essenzialmente per stare un po’ in solitudine,
senza però mai rinunciare a scattarsi foto tra gli alberi mentre posa con il fucile a tracolla.Questo suo apparante disamore per la caccia sarebbe maturato dopo che lei ha assistito alla morte di un uomo in un incidente.
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