Le prime due imbarcazioni sono partite alle 7:30 (le 6:30 in Italia). Il terzo traghetto è, invece, partito alle 9 (le 8 in Italia). Con l'espulsione verso la Turchia dei primi 204 immigrati la Grecia dà così il via al piano di espulsione dalla Grecia alla Turchia previsto dall'accordo tra l'Unione europea e Ankara. Un accordo che dovrebbe dare un po' di respiro alla Grecia, strangolata dall'emergenza immigrazione, ma che difficilmente riuscirà a fermare l'invasione. Si teme, infatti, che chiusa la rotta verso la Grecia, dalla Turchia si possa aprire la rotta verso l'Italia.
Dal 20 marzo, quando è entrato in vigore l'accordo tra Bruxelles e la Turchia, oltre quattromila immigrati sono trattenuti sull'isola greca. A partire da oggi saranno rimpatriati uno dopo l'altro. "Non vi è alcun calendario per i ritorni - ha spiegato Giorgos Kyritsis, portavoce di un comitato di crisi dei rifugiati del governo - per esaminare le domande di asilo ci vorrà del tempo". Nei porti delle isole di Lesbo e Chio i clandestini sono arrivati a bordo di autobus scortati dalla polizia. Tra i respinti ci sono persone che non hanno diritto allo status di rifugiato. Provengono, infatti, dal Pakistan, dal Bangladesh e dello Sri Lanka. Ci sono poi molti nordafricani, compresi alcuni congolesi. Le partenze sono avvenute regolarmente e senza incidenti. La prima imbarcazione Lesvos ha lasciato il porto di Mitilene tra pesanti misure di sicurezza. Al suo seguito un catamarano, il Nezli Jale, una imbarcazione più grande e capace di trasportare diverse centinaia di persone.
A Lesbo un gruppo di attivisti ha manifestato fuori dal porto scandendo lo slogan "Vergogna". In mare alcuni volontari hanno issato sulla loro imbarcazione uno striscione con la scritta "Traghetti per viaggi sicuri, non per la deportazione".
"Questo è il primo giorno di tempi molto duri per i diritti dei rifugiati - ha commentato Giorgos Kosmopoulos di Amnesty International in Grecia - nonostante le gravi lacune legali e la mancanza di un'adeguata protezione in Turchia, l'Ue sta andando avanti in un accordo pericoloso".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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