La Germania teme la valanga che la manovra italiana potrebbe produrre sull'intera area Euro. Non è la prima volta che commentatori e economisti delle banche teutoniche cercano soluzioni per evitare il "contagio" italiano ad altre economie. Ma stavolta pare sia lo stesso governo di Berlino a preparare uno "scudo anti-Italia" per proteggere la Grecia, il Portogallo e gli altri Paesi "deboli" dell'unione monetaria.
Secondo quanto riporta il Frankfurter Allgemeine Zeitung, uno dei più importanti ed autorevoli quotidiani tedeschi, la Germania vorrebbe approvare (e far approvare all'Ue) un sistema di protezione finanziario per le economie dell'Eurozona. Per attuare il piano, come la Faz ha letto nei documenti del governo tedesco classificati come "VS - documento riservato", Berlino vorrebbe utilizzare l'Esm (Meccanismo Europeo di Stabilità) in modo da creare delle "mura antincendio" per la casa Ue. L'idea sarebbe quella di abbassare le rigidi condizioni chieste attualmente ai Paesi per richiedere un prestito: la nuova linea di credito permetterebbe di tamponare choc economici senza dover intraprendere il famoso "percorso di riforme" (come richiesto oggi).
Il ragionamento parte dal sospetto tedesco secondo cui anche economie sostanzialmente sane potrebbero subire "gravi choc asimmetrici" che non dipendono dal suo controllo politico. Tradotto: un effetto domino la cui fonte potrebbe essere proprio l'Italia. In questo contesto la Cancelliera pensa a una linea di credito come il Pccl (Precautionary conditioned credit line) che potrebbe essere assicurato con condizioni meno rigide di quanto succede ora.
I soldi ci sarebbero: i 600 miliardi a disposizione dell'Esm guidato dal tedesco Klaus Regling non basterebbero per salvare l'Italia da un fallimento, ma sarebbero sufficienti per evitare un effetto domino su altri Stati. Ecco perché già l'11 giungo Klaus ne aveva parlato al termine dell'Eurogruppo: "Il Fondo - disse - dovrebbe avere a disposizione stabilizzatori macroeconomici" come "prestiti a breve termine, da ripagare in poco tempo, con condizionalità più leggere di quelle attuali". In sostanza un normale prestito, condizionato da quanto detto sopra. L'obiettivo è "evitare - disse Klaus - che piccoli problemi si trasformino in un problema enorme".
Lo "scudo anti-Italia" non è l'unico passo ipotizzato in Germania. Anche il capo economista della Deutsche Bank, David Folkerts-Landau, nei giorni scorsi sul Financial Times aveva evocato un intervento dell'Esm sull'Italia per "ridurre" i rendimenti dei titoli di Stato di Roma.
In che modo? "Finanziando il riacquisto di parte del debito ad alto costo", deceva l'economista. Così che prestito e riforme strutturali (controllate ovviamente dall'Ue) "alla fine aumenteranno i tassi di crescita del Paese dai loro attuali livelli anemici".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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