Mia, rapita dalla madre e dalla setta complottista

La piccola Mia, di 8 anni, era scomparsa sei giorni fa. Il rapimento sarebbe stato organizzato dalla madre della bimba, fervente no vax

Mia, rapita dalla madre e dalla setta complottista

Dopo sei giorni di attesa, la piccola Mia è tornata a casa. La bimba francese di 8 anni, della quale si erano perse le tracce circa una settimana fa, è stata ritrovata in Svizzera. Ad organizzare il rapimento sarebbe stata la mamma, Lola Montemaggi, 28 anni, fervente no vax e sostenitrice dei Gilet gialli.

Il rapimento

Martedì scorso, tre uomini vestiti di tutto punto si sono presentati davanti alla porta di una villetta del villaggio di Les Poulières, dove vive la nonna di Mia. Millantando di essere dei funzionari del Ministero della Giustiza, con tanto di documenti falsi alla mano, i tre hanno convinto l'anziana a farsi consegnare la nipotina con la promessa che, al termine di un breve collequio, l'avrebbero riportata a casa. Ma così non è stato. L'allarme è scattato poco dopo la fuga dei rapitori con la piccola Mia, allorquando la nonna si è sincerata al telefono coi servizi sociali che fosse stato concordato realmente un appuntamento. Scoperto l'inganno, ovvero che non ci fosse in programma alcun incontro con la bimba quel giorno, l'anziana ha allertato la polizia.

Le ricerche hanno avuto inizio subito dopo la denuncia di scomparsa. Durante le fasi iniziali delle indagini, gli investigatori hanno battuto le piste più improbabili temendo per la vita della piccina. La svolta è arrivata nella tarda sera di mercoledì sera quando tre uomini, già noti ai servizi di sicurezza e sottoposti al controllo delle Autorità francesi, sono stati intercettati dalla polizia di rientro in Francia dalla Svizzera. Stando a quanto si apprende dal Corriere della Sera, da alcuni giorni erano sospettati di progettare un attentato contro un centro di vaccinazione, un ufficio delle tasse o contro le forze dell’ordine, e anche di essere pronti a rapire dei bambini “per sottrarli allo Stato e alle reti dei pedofili". Ora, i tre manigoldi sono accusati di essere gli esecutori materiali del rapimento di Mia ma il sequestro sarebbe stato pianificato dalla mamma della bimba, Lola Montemaggi, un'infermiera di 28 anni.

L'ombra dei complottisti sul rapimento

Dopo giorni ricerche, Mia è stata ritrovata in compagnia della mamma, all'interno di una casa occupata abusivamente in Svizzera. La donna, raccontano i media francesi, era reduce da una separazione conflittuale dal marito nonché padre della bimba. Per alcuni episodi di violenza sull'ex compagno, la piccola era stata affidata ai nonni paterni e alla ventotenne sarebbero stati concessi gli incontri con la figlioletta solo in presenza degli assistenti sociali. Ma sono i contorni di questa complessa vicenda familiare a rendere il racconto del rapimento ancor più macabro.

La fine della relazione matrimoniale sarebbe avvenuta durante la rivolta dei gilet gialli, il movimento di protesta ordito dai complottisti di estrema destra francese alla fine del 2020. Lola avrebbe sposato la causa al punto da farne una ragione di vita. Antivaccinista convinta, la 28enne ha approfondito la sua ostilità verso "il sistema" cominciando a frequentare i gruppi complottisti online e aderendo alle tesi no vax, all’idea che la rete 5G serva al controllo delle menti, e che il mondo sia governato da una setta satanista e pedofila, fino a progettare quindi il rapimento della figlia dalla casa della nonna.

Per fortuna la storia ha avuto un lieto.

Mia è stata ritrovata affidata di nuovo ai nonni paterni. Il padre della piccola, anch'egli fervente no vax, ha detto che "la giustizia dovrebbe fare pulizia in casa propria prima di trattare gli altri da rapitori di bambini".

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