Poligono di tiro, divieto d’accesso per i musulmani

Il gestore di un centro dell’Arkansas ha chiuso le porte ai fedeli dell’Islam

Poligono di tiro, divieto d’accesso per i musulmani

“ I musulmani sono banditi dal mio poligono di tiro”. È la scelta di Jan Morgan, proprietaria del campo Hot Springs nell’Arkansas.

La decisione, motivata da “motivi di pubblica sicurezza”, ha avuto le sue conseguenze: la donna è stata minacciata anonimamente ed è stata accusata dal Consiglio per le Relazioni Americano-Islamici di infrangere le leggi costituzionali che vietano la discriminazione razziale e religiosa, andando così a fomentare l’islamofobia. Ma l’interdizione ai musulmani le ha anche portato pubblicità e i complimenti e l’appoggio di personalità di spicco del Partito Repubblicano, tra cui l’ex candidato alla presidenza Herman Cain.

Il divieto è in essere da 5 mesi e, fortuna per lei, gli affari sono lievitati. A settembre 2014 a Jan Morgan non è piaciuto il comportamento sospetto (a suo dire) di due clienti, tanto da farle cambiare drasticamente politica. Dall’indomani, niente ingresso e pistola in mano per tutte quelle persone ritenute essere musulmani. Una scrematura comunque un po’ grossolana, dal momento che è effettuata basandosi sul nome degli aspiranti frequentatori del centro. E una settimana fa un padre e un figlio indù sono stati allontanati solo perché di colore: “Io e mio papà siamo stati buttati fuori da un poligono. Ma noi non siamo musulmani, solo scuri di pelle” denuncia il ragazzo.

“Qui abbiamo a che fare con armi letali. Non ho alcuna intenzione che siano nelle mani di un nazista o di un membro del Ku Klux Klan” ha dichiarato la donna a FoxNews.com.

Jan Morgan combatte la sua battaglia cavalcando lo slogan “Sono l’infedele dal quale il vostro Imam vi ha messo in guardia” e su Facebook, dove il suo profilo è seguito da oltre 125mila utenti, tutti i giorni scrive post contro il fondamentalismo islamico a sostegno della sua tesi: “Ogni giorno un musulmano uccide una persona innocente per combattere la Jihad. Ciò dimostra, sempre più, il perché della mia scelta, che è irremovibile”.

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