Alla fine la Polonia ha deciso. Contro la crisi determinata dal massiccio afflusso di migranti dalla Bielorussia, verrà costruito un muro. L'ipotesi era stata ventilata da Varsavia già nei giorni scorsi, ma soltanto nelle ultime ore ha trovato conferma.
La barriera, così come annunciato dal ministro dell'Interno polacco Mariusz Kaminsky, sarà lunga 180 chilometri e alta 5.5 metri. Sono state rese note sia le tempistiche che le somme da investire per il nuovo muro con la Bielorussia. I lavori, in particolare, partiranno entro la fine del 2021. Infatti il governo polacco ha intenzione di stipulare i primi contratti con le ditte incaricate entro e non oltre il 15 dicembre.
Una volta definito il quadro burocratico, nel giro di pochi giorni partiranno i lavori. Gli operai, hanno fatto sapere sempre da Varsavia, divideranno il lavoro in tre turni e i cantieri saranno aperti 24 ore su 24. L'obiettivo è rendere operativo il muro lungo il confine entro il mese di giugno del 2022.
Per quanto riguarda i costi invece, la spesa da parte della Polonia dovrebbe aggirarsi intorno ai 353 milioni di Euro. Non è al momento dato sapere se la cifra sarà interamente a carico di Varsavia oppure verrà in parte condivisa con Bruxelles. Il presidente della commissione europea, Ursula Von Der Leyen, a ottobre aveva bocciato l'idea di finanziare muri. Ma il capogruppo del Partito Popolare Europeo all'europarlamento, Manfred Weber, era del parere opposto. “Non vedo nulla di male nel finanziare una barriera lungo il confine con la Bielorussia”, aveva dichiarato il 27 ottobre.
Il discorso relativo ai costi, ad ogni modo, non sembra spaventare il governo polacco. “Si tratta di un investimento assolutamente strategico e prioritario per la sicurezza della nazione e dei suoi cittadini”, ha dichiarato il ministro dell'Interno Kaminsky.
Del resto l'idea di costruire un muro con la Bielorussia non è arrivata nelle ultime ore. Al contrario, già un mese fa il parlamento di Varsavia aveva approvato una mozione favorevole alla nuova barriera. L'intensificarsi della crisi dei migranti ha poi spinto il governo ad accelerare l'iter attuativo.
La crisi con la Bielorussia
La Polonia sul fronte dell'immigrazione ha avuto sempre una posizione in linea con il cosiddetto Gruppo Visegrad, di cui fa parte. Varsavia quindi si è storicamente opposta all'accoglienza di nuovi migranti e alla suddivisione in quote delle persone arrivate illegalmente in territorio comunitario.
Una posizione poi divenuta più rigida a partire dalla scorsa primavera, quando sulla scena migratoria si è affacciata l'apertura del nuovo fronte bielorusso. In risposta agli screzi tra Bruxelles e Minsk, acuiti poi dopo l'arresto delle autorità bielorusse di una giornalista fermata su volo diretto in Lituania, il presidente Lukashenko ha iniziato a far affluire centinaia di migranti verso i confini con la Polonia e la Lituania.
Migliaia di persone hanno già varcato le frontiere.
Nelle ultime settimane le situazione è degenerata, con Varsavia che ha deciso l'invio di dodicimila soldati e ha chiesto l'aiuto della Nato. La costruzione del muro è in linea dunque con la volontà della Polonia di porre definitivamente freno alla nuova rotta migratoria.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.