Ucraina, verso lo statuto speciale per la parte orientale del Paese

Kiev ha annunciato concessioni per Donetsk e Luhansk. I ribelli non ci stanno: "Indipendenza". Poroshenko: "70% delle truppe russe fuori dai confini"

Posto di blocco dell'esercito ucraino a Debaltseve
Posto di blocco dell'esercito ucraino a Debaltseve

Secondo quanto annunciato questa mattina dal presidente ucraino Petro Poroshenko, il 70% delle truppe russe che si trovano all'interno dei confini del Paese sarebbero ormai fuori dal territorio di Kiev.

Lo ha annunciato citando informazioni fornite dai gruppi di ricognizione, e sottolineando che questo fatto fa pensare che "l'iniziativa di pace abbia buone prospettive".

Nel corso di una riunione di governo, il presidente ha anche annunciato che concederà maggiore autonomia alle regioni orientali di Donetsk e Luhansk, zone in mano ai ribelli filo-russi, ma che la parte Orientale dell'Ucraina resterà parte del Paese.

Una soluzione, quella proposta da Poroshenko, che i separatisti non apprezano. Un portavoce dell'autoproclamata repubblica di Luhansk ha ribadito che "al Donbass non interessa uno status in seno all'Ucraina" e che puntano invece all'indipendenza. Per Poroshenko è invece chiaro che "non ci possono essere discussioni su una federalizzazione o su una qualunque separazione".

Intanto il presidente della Duma russa, Serghiei Narishkin, è tornato a parlare delle possibili nuove sanzioni adottate dall'Unione Europea, la cui attuazione è slittata di alcuni giorni.

Mosca, ha detto, risponderà "sicuramente". Iuri Ushakov, consigliere diplomatico del Cremlino, ha detto all'agenzia Itar-Tass che "non incideranno sulla posizione di principio della Russia nella crisi ucraina".

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