Il premier australiano chiede al Papa di rimuovere l'arcivescovo condannato

Il Primo Ministro australiano Malcolm Turnbull ha detto che ora spetta al pontefice rimuovere dal suo incarico l'arcivescovo di Adelaide Philip Wilson, già condannato ad un anno di reclusione per aver coperto numerosi casi di pedofilia

Il premier australiano chiede al Papa di rimuovere l'arcivescovo condannato

Sembra non volersi placare l'uragano pedofilia che da tempo ha colpito la Chiesa Cattolica australiana, tanto da far intervenire sulla questione persino il primo ministro del paese, che nella giornata di ieri si è rivolto direttamente al Santo Padre per cercare di sbrogliare uno degli ultimi nodi rimasti nella triste vicenda. Il premier conservatore Malcolm Turnbull - di fede cattolica - ha infatti chiesto esplicitamente a Papa Francesco di rimuovere dal suo incarico l'arcivescovo di Adelaide Philip Wilson, già colpevole di aver tenuto segreti numerosi casi di pedofilia e abusi sessuali perpetrati da un sacerdote della sua diocesi e successivamente condannato lo scorso 22 maggio a 12 mesi di reclusione da parte del tribunale di Newcastle. Il 67enne Wilson, ad oggi il più alto membro del clero ad essere condannato per un caso di pedofilia, aveva tuttavia già annunciato che presenterà ricorso, dichiarando la scorsa settimana che non si dimetterà dalla sua carica fino a quando il processo di appello non si sarà concluso.

Il prelato ha infatti commentato: "Ho il diritto di esercitare i miei diritti legali e di avere un giusto processo. Poiché questo processo non è ancora terminato, non intendo rassegnare le mie dimissioni in questo momento" - aggiungendo - "Tuttavia, se la mia richiesta di appello non avrà successo, rassegnerò immediatamente le mie dimissioni alla Santa Sede". Dichiarazioni che sono arrivate nonostante le esortazioni a farsi da parte giunte precedentemente da parte del Primo ministro Turnbull, del capo dell'opposizione Bill Shorten e dei politici locali dello stato federale dell'Australia meridionale. Tutti hanno in seguito concordato come la posizione tenuta dall'arcivescovo sull'intera vicenda sia "insostenibile".

Lo stesso premier Turnbull ha successivamente criticato le affermazioni di Wilson, lanciando un appello a Papa Francesco affinché possa definitivamente rimuoverlo dal suo incarico. Intervistato a Sidney ha infatti dichiarato ai giornalisti: "Ci sono stati molti leader politici che hanno chiesto le sue dimissioni, è chiaro che dovrebbe dimettersi e credo che sia giunto il momento di chiedere alla massima autorità all'interno della Chiesa di agire e licenziarlo". Parole confermate anche dal capo dei laburisti australiani Shorten, che ha affermato: "Se l'arcivescovo non ha la decenza di dimettersi, allora i suoi superiori dovrebbero prendere provvedimenti. La comunità ha parlato, il tribunale ha parlato, ora è tempo che la Chiesa ci ascolti". Turnbull cerca in questo modo di appellarsi all'editto sulla rinuncia dei vescovi diocesani promulgato dal Vaticano il 3 novembre del 2014, che consente al pontefice di rimuovere personalmente i vescovi dal loro incarico pastorale prima del raggiungimento del 75esimo anno di età, qualora sopraggiungessero "circostanze particolari". Una legge pensata appositamente per tentare di arginare il fenomeno della pedofilia all'interno del clero.

Le affermazioni del Primo ministro arrivano inoltre in vista di un incontro governativo con i vertici della Conferenza Episcopale Australiana, programmato per discutere dei finanziamenti statali alle scuole cattoliche del paese ma che molto probabilmente verterà anche sul caso dell'arcivescovo Wilson. Già numerosi vescovi hanno infatti consigliato privatamente a Wilson di rassegnare le sue dimissioni, con l'arcivescovo di Melbourne Peter Comensoli che, intervistato dall'emittente Abc, ha dichiarato in proposito: "Philip Wilson ha scelto di non dimettersi, e ha giustamente ribadito il suo diritto a ricorrere in appello, cosa che ha fatto.

Ma in tutto ciò è necessario in questa circostanza continuare a perseguire il bene del popolo di Dio, e più in particolare, il bene del popolo dell'Arcidiocesi di Adelaide. Per queste ragioni credo che la strada che stia percorrendo Wilson non sia di beneficio per i fedeli di Adelaide, così anch'io insieme a numerosi altri vescovi ho cercato di consigliare Philip in tal proposito."

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