I cellulari del premier spagnolo Pedro Sanchez e della ministra della Difesa Margarita Robles sono stati spiati con il software Pegasus. A renderlo noto è stato il governo spagnolo, che ha definito la vicenda un fatto di "estrema gravità". Secondo quanto affermato a El País e ad altri media da fonti del governo iberico, gli hacker sarebbero entrati nei cellulari dei due politici, sottraendo oltre 2,7 gigabytes di dati a Sanchez e 9 megabytes a Robles.
Nel corso di una conferenza stampa il ministro della Presidenza Félix Bolaños, considerato il braccio destro di Sanchez, ha precisato di aver "denunciato alla giustizia" l'intrusione nei cellulari dei due politici: "Non abbiamo nessun dubbio del fatto che si tratta di un'intrusione esterna", ha affermato il ministro, spiegando che si è trattato di un'attività "estranea a organismi statali" ed effettuata "senza autorizzazione giudiziaria". Bolaños ha frenato le voci sul possibile spionaggio di altri esponenti della politica spagnola e riferendosi a presunte intercettazioni ai danni dell'ex ministra degli Esteri, Arancha González Laya, ha precisato in un'intervista: "Non mi risulta. Se in futuro ci risultasse, ne daremmo conto".
L'attacco hacker al premier e alla ministra della Difesa, secondo la versione del governo spagnolo, è avvenuto in due occasioni: una a maggio e l'altra a giugno del 2021, la prima nel pieno della crisi con il Marocco per l'entrata dei migranti a Ceuta, la seconda in concomitanza con la concessione dell'indulto ai leader catalani. Bolaños ha spiegato che le intrusioni nei cellulari di Sánchez e Robles sono state verificate dal Centro Crittologico Nazionale, che fa parte del Centro Nazionale dell'Intelligence, l'organo che stava indagando sul controllo di massa in Catalogna rilevato dall'Istituto di ricerca canadese Ci- tizen Lab.
L'annuncio di Madrid, infatti, arriva dopo le rivelazioni di alcune inchieste giornalistiche, che denunciarono una presunta operazione di spionaggio tramite il software israeliano Pegasus, ai danni di circa 60 leader e attivisti indipendentisti catalani. Molte delle presunte vittime avevano accusato di spionaggio i servizi segreti spagnoli, chiedendo a Sánchez di assumersene le proprie responsabilità e alla ministra Robles di dimettersi. Il premier aveva però assicurato che l'azione dei servizi segreti viene sempre portata avanti "con scrupoloso e rigoroso rispetto della legge".
Sul motivo per cui il governo abbia scoperto solamente adesso di un attacco hacker ai danni del premier, il ministro alla Presidenza ha sottolineato che solo "negli ultimi giorni" era stata avviata un'analisi approfondita sui cellulari dei membri del governo, ma "evidentemente i protocolli di sicurezza vanno rafforzati". Dall'Ungheria alla Polonia, in passato sono state diverse le accuse di spionaggio messe in campo e legato al software Pegasus.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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