Lo spoglio delle schede elettorali è ancora in corso in Iran, ma l'esito delle consultazioni presidenziali di ieri pare scontato, con il "falco" Ebrahim Raisi saldamente in testa. Le consultazioni svoltesi ieri nella Repubblica islamica, le 13esime presidenziali della sua storia, sono state caratterizzate da una bassa affluenza e dal grande numero di candidature rigettate dagli organi preposti a vigilare sull'onorabilità degli aspiranti presidenti.
Stamattina, il presidente uscente Hassan Rohani, nonostante il locale ministero dell'Interno non avesse ancora pronto alcun rapporto sul numero di voti che ogni candidato ha raccolto, ha annunciato che il Paese avrà un nuovo leader "eletto al primo turno", senza quindi bisogno di ricorrere al ballottaggio tra i due candidati presidenti più votati. Parlando alla tv di Stato a spoglio ancora in corso, Rohani si era infatti detto sicuro che non ci vorrà il ballottaggio per stabilire chi sarà il nuovo presidente, senza però sbilanciarsi riguardo al nome del suo successore: "Mi congratulo con il popolo per la scelta che ha fatto. I miei complimenti ufficiali arriveranno più tardi, ma sappiamo chi ha avuto un numero di voti sufficiente in questa elezione e chi è stato eletto oggi dal popolo". I primi risultati diffusi dalle emittenti nazionali sembrano confermare la previsione del presidente uscente, delineando una vittoria a valanga di un candidato presidente: il conservatore Raisi, capo della magistratura e prediletto dell'ayatollah Khamenei; gli stessi candidati rivali di Raisi lo hanno già proclamato stamattina trionfatore, congratulandosi con lui tramite messaggi separati.
Secondo il Tehran Times, congratulazioni al "campione dei conservatori" Raisi sono state appunto rivolte, senza che fossero ancora conosciuti i primi dati emersi dallo spoglio, da Mohsen Rezaei, Abdolnasser Hemmati e Amir Hossein Qazizadeh. Ad avviare la girandola di congratulazioni è stato Rezaei, ex comandante dei Pasdaran, che ha ammesso la propria sconfitta e ha augurato un buon mandato presidenziale a Raisi. È stata poi la volta di Hemmati, ex governatore della Banca centrale nazionale nonché l'unico candidato presidente autenticamente moderato, che, rivolto al presidente in pectore, ha dichiarato: "Mi congratulo per la sua elezioni a 13esimo presidente della Repubblica islamica dell’Iran; spero che il suo governo, sotto la leadership della Guida Suprema ayatollah Ali Khamenei porterà conforto e prosperità alla nazione. Spero che la sua amministrazione sia motivo di orgoglio per la Repubblica islamica e migliori l’economia e la vita della grande nazione dell’Iran". Quanto a Qazizadeh, vice-presidente del Parlamento, ha salutato la viittoria, non ancora ufficiale, di Raisi affermando: "Mi congratulo con Hazrat Ayatollah Seyyed Ebrahim Raisi come presidente eletto dal popolo".
Nel dettaglio, i primi risultati delle elezioni presidenziali di ieri in Iran, diffusi dal ministero dell'Interno, vedono Raisi ampiamente in testa con 17.800.000 voti.
Seguono Mohsen Rezaei, con 3.300.000 voti, Abdolnaser Hemmati con 2.400.000 e Ghazizadeh con un milione di preferenze. Secondo il ministero, si sono recati alle urne 28.600.000 elettori su oltre 59 milioni di aventi diritto.
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