Si è dimesso ieri, mercoledì 13 giugno, il premier georgiano Giorgi Kvirikashvili. Membro del partito di sinistra di ispirazione europea "Sogno Georgiano", fondato dal miliardario ed ex premier Bidzina Ivanishvili, Kvirikashvili ha lasciato la carica prima della sua naturale scadenza. Era al potere dal 30 dicembre 2015.
"La mia squadra di governo ed io abbiamo diversi punti di vista, soprattutto in merito alla politica economica intrapresa sotto la mia leadership", ha rivelato l’ex primo ministro in una riunione governativa lo stesso giorno delle dimissioni.
Tra le ragioni che lo hanno portato alla difficile scelta anche il peggioramento dei suoi rapporti con il presidente del partito, Ivanishvili. "Vorrei sottolineare che in questi mesi la mia opinione su temi di grande importanza divergeva spesso da quella del presidente [del partito]. Penso che adesso occorra dare a lui l’opportunità di formare un nuovo governo", ha continuato.
Secondo la Costituzione del paese caucasico, l’intera squadra di governo deve ora dimettersi insieme al premier uscente. Entro sette giorni Ivanishvili, leader del Sogno Georgiano, dovrà indicarne una nuova.
La Georgia, che tanto sogna l’adesione all’Ue, vive in questi mesi un periodo di forti tensioni. Già lo scorso maggio la popolazione era scesa in piazza per protestare contro la scelta dei giudici di assolvere dei presunti assassini, i cui parenti lavoravano in Procura.
Altre manifestazioni di protesta erano invece state organizzate contro la polizia, accusata di aver violentemente picchiato i proprietari e i clienti di alcuni night club della capitale. In entrambe le occasioni i manifestanti avevano chiesto le dimissioni del premier in carica. Dimissioni che ora sono davvero arrivate.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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