Il principe Andrea punta a evitare il processo con un cavillo

Il principe Andrea ha ricevuto la notifica della denuncia per abusi sessuali, ma i suoi avvocati sono pronti a dare battaglia aggrappandosi a un cavillo che potrebbe ribaltare la situazione

Il principe Andrea punta a evitare il processo con un cavillo

Il principe Andrea è nei guai fino al collo. A nulla è servito rifugiarsi a Balmoral, sotto il mantello d’ermellino della regina Elisabetta. L’accusa di aver abusato di Virginia Giuffre per ben tre volte e quando quest’ultima aveva solo 17 anni lo ha raggiunto perfino tra le mura apparentemente invalicabili del Palazzo. Il duca di York, però, spera di avere ancora un asso nella manica che lo salvi dal naufragio.

Fuga dalle responsabilità

Virginia Giuffre ha accusato il principe Andrea di averla violentata in tre occasioni tra il 2001 e il 2002. Uno degli stupri sarebbe avvenuto a Londra, nella casa di Ghislaine Maxwell, la donna additata come spregiudicata complice di Jeffrey Epstein. Il duca di York, però, ha sempre ostentato una certa tranquillità, dichiarandosi estraneo ai fatti, rifiutandosi di collaborare con la giustizia e sostenendo di fronte alle telecamere della BBC: “Non ricordo di aver mai incontrato [Virginia Giuffre]”. Eppure c’è una foto che lo ritrae mentre abbraccia la sua accusatrice di fronte a Ghislaine Maxwell. Immagine scattata nell'appartamento londinese di quest'ultima nel 2011, quando la Giuffre aveva 17 anni. Il principe Andrea ha anche aggiunto parole di pentimento che, però, non hanno convinto nessuno: “Mi mangio le mani ogni giorno” perché “ho messo in imbarazzo” la famiglia reale.

Nonostante l’uragano scatenato dallo scandalo Epstein pare che il principe Andrea coltivi ancora adesso la speranza di uscire pulito da tutta questa faccenda e di poter riprendere il suo lavoro al servizio della Regina. Un insider rivela al Daily Mail: “Andrea di York è convinto di poter tornare alla vita pubblica e recuperare presto il suo ruolo istituzionale all’interno della royal family” e aggiunge: “È sicuro che verrà scagionato e ha affermato di non essere interessato a ciò che accade intorno a lui”. Indifferenza inopportuna, visto che lo scandalo ha travolto tutta la royal family.

Stando alle indiscrezioni il duca vorrebbe riprendere i suoi impegni a partire dal Giubileo di Platino della sovrana, che si svolgerà nel 2002, benché da Palazzo continuino ad assicurare che il principe Andrea non parteciperà all’evento. Tutto questo ottimismo, però, potrebbe essere solo apparente. I tabloid inglesi hanno sottolineato che l’arrivo del duca di York a Balmoral, dove Sua Maestà sta trascorrendo le vacanze, potrebbe essere solo una strategia per sfuggire alla giustizia. “Sta scappando da avvocati e interrogatori” hanno dichiarato i giornali una volta appreso che Andrea aveva lasciato il Royal Lodge a Windsor. In effetti questa partenza sembra abbastanza sospetta, visto che da giorni l’ufficiale giudiziario tentava di consegnare al principe Andrea la notifica della denuncia di Virginia Giuffre.

La salvezza in un cavillo?

A inizio agosto, infatti, la Giuffre ha formalmente depositato la denuncia contro il figlio di Sua Maestà al tribunale di Manhattan, ma i documenti ci avrebbero messo ben tre settimane prima di arrivare a Windsor. Solo il 27 agosto scorso, alle 9.30 del mattino, l’ufficiale giudiziario sarebbe riuscito a consegnare i documenti, ma non nelle mani del diretto interessato. A quanto pare l’incaricato, dopo aver chiesto di incontrare il principe Andrea, si sarebbe sentito rispondere che ciò era impossibile. Il duca, infatti, si trovava già a Balmoral. Stando al resoconto dei tabloid Andrea avrebbe ordinato al suo staff di non accettare alcuna consegna riguardante il processo. Inoltre risulterebbe che l’ufficiale sia stato perfino respinto ai cancelli il 26 agosto. Le carte sono state comunque recapitate secondo i legali di Virginia Giuffre.

Di tutt’altro avviso, invece, sono gli avvocati del duca di York, secondo i quali la denuncia doveva essere notificata direttamente al principe. Poiché ciò non è avvenuto, i documenti non sarebbero stati consegnati correttamente, dunque il procedimento non sarebbe più valido. I difensori di Andrea avrebbero intenzione di aggrapparsi a un cavillo per ottenere l’archiviazione del caso. Spetta al giudice del Tribunale di New York decidere se vi sia stata o meno un’irregolarità nella procedura. Il 13 settembre avrà luogo una prima udienza in videoconferenza in cui non è richiesta la presenza del principe Andrea.

Il duca, però, ha tempo fino al prossimo 17 settembre per rispondere alle accuse e comparire in tribunale. Se non lo farà, potrebbe essere giudicato colpevole “in absentia” e condannato a un risarcimento milionario. La partita è ancora aperta.

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