Il principe Andrea sta naufragando nella marea nera dello scandalo Epstein. Solo, la sua immagine ormai ridotta in pezzi, non può più nascondersi dietro al trono. Virginia Giuffre vuole la verità ed è decisa a ottenerla. Anche l’opinione pubblica spera che su questa storia disgustosa venga finalmente scritta la parola fine. Perfino il capo di Scotland Yard ha rilasciato una dichiarazione che spalancherebbe le porte a nuovi problemi per il duca di York e la casa reale. Siamo al capitolo finale di uno scandalo senza precedenti nella royal family?
L’intervento di Scotland Yard
Il Daily Mail ricorda che Scotland Yard è stata più volte bersaglio di critiche per non aver condotto un’indagine vera e propria dal 2015, anno delle prime dichiarazioni scottanti di Virginia Giuffre. La 38enne, che all’epoca dei fatti aveva solo 17 anni, sostiene di essere stata costretta ad avere tre rapporti con il principe Andrea in un arco di tempo che va dal 2001 al 2002. Una di queste violenze sarebbe avvenuta proprio a Londra, nell’appartamento di Ghislaine Maxwell, la donna accusata di irretire ragazzine minorenni per trasformarle in prede di Epstein e oggi in attesa di giudizio.
Ora, però, il capo di Scotland Yard, Cressida Dick, ha voluto dare un segnale forte che rispedisce al mittente critiche e polemiche, dichiarando: “Nessuno è al di sopra della legge. Come conseguenza di ciò che sta accadendo ho chiesto al mio team di revisionare il materiale. Valuteremo di nuovo la nostra posizione”. Già da queste prime parole possiamo comprendere che per il principe Andrea potrebbe andare di male in peggio. Cressida Dick avrebbe anche, in maniera neanche troppo velata, offerto il sostegno della polizia britannica all’Fbi qualora ve ne fosse la necessità. Il capo di Scotland Yard, infatti, ha confermato: “Naturalmente siamo aperti alla collaborazione con le autorità oltreoceano, daremo assistenza, se ce la chiederanno, entro la legge, s’intende”.
Cressida Dick ha ricordato che il caso in cui sono coinvolti il principe Andrea e Virginia Giuffre è già stato rivisto due volte grazie all’aiuto del Crown Prosecution Service (una sorta di pubblico ministero che si occupa di cause penali). Tuttavia, nonostante la terza revisione in corso, non è stata aperta alcuna indagine. Per il momento.
Cosa accadrà al principe Andrea?
Il fatto che non ci sia ancora un’indagine ufficiale non significa che il principe Andrea potrà evitare di nuovo la legge. Scotland Yard vuole rivalutare i documenti a sua disposizione e se trovasse delle incongruenze, dei dettagli poco chiari potrebbe decidere di aprire un’inchiesta. Questa è solo una fase d’esame, di riflessione sul materiale. Ora il duca di York si trova a Balmoral con la regina Elisabetta e Sarah Ferguson. L’atmosfera, quasi certamente, non è delle più rilassate. Un insider ha detto al Daily Mail: “La famiglia si trova in una situazione straordinariamente difficile e delicata, data la natura delle accuse. Hanno dei limiti per quel che riguarda ciò che possono dire pubblicamente e ora che il duca di York non ha più un ruolo attivo, la famiglia, in realtà, ha dei limiti anche sul tipo di controllo che può esercitare privatamente sulla situazione”.
Contrariamente a quanto dichiarato da alcuni tabloid, il principe Carlo avrebbe espresso tutta la sua vicinanza al principe Andrea. Un’altra fonte ha raccontato al Times: “Il principe vuole bene al fratello e gli ha espresso solidarietà per tutti i colpi che sopporta, qualunque sia la ragione. Comunque questo sarà uno spiacevole danno alla reputazione dell’istituzione. [Il principe] ha concluso da tempo che, probabilmente, questo è un problema senza soluzione”.
Per la prima volta un membro della royal family si ritrova invischiato in una brutta storia di molestie e abusi. Scotland Yard, almeno a parole, non avrebbe intenzione di indietreggiare di fronte al potere della Corona. Il duca di York sarà il primo reale a finire dietro al banco degli imputati?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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