Nel Regno Unito sta provocando indignazione la vicenda, risalente al 2018, di una professoressa 35enne di scuola secondaria, sposata e madre di due figli, finita a processo con l’accusa di avere avuto rapporti sessuali con un suo studente minorenne. La docente al centro dello scandalo si chiama Kandice Barber e l’episodio di cronaca è avvenuto ad Aylesbury una cittadina della contea del Buckinghamshire, nel sud dell’Inghilterra. A carico della donna, nell’ambito del procedimento penale in corso contro di lei, sono stati già formulati, dalla pubblica accusa, tre capi di imputazione, con conseguente rischio di una maxi-condanna per l’imputata.
In base alle ricostruzioni della vicenda fatte dai pubblici ministeri locali, Kandice avrebbe avuto un rapporto con un allievo 15enne durante una festa, organizzata in una scuola secondaria della contea, diretta a promuovere un evento sportivo organizzato dagli studenti.
Secondo la pubblica accusa, la Barber, durante l’evento citato, avrebbe avvicinato il ragazzo e lo avrebbe quindi fatto salire in macchina. Successivamente, la donna avrebbe condotto il giovane in un’area appartata e proprio lì, in un campo, avrebbero fatto sesso. I due, nei giorni seguenti il loro primo rapporto intimo, avrebbero avuto altri due incontri clandestini, e la donna avrebbe inoltre iniziato, a partire dal settembre di due anni fa, a inviare al ragazzo, tramite l’applicazione Snapchat, delle proprie foto osé: scatti di lei in topless, di lei circondata da giocattoli erotici e di lei intenta a compiere atti di auto-eccitazione. La 35enne non si sarebbe limitata a inviare immagini pruriginose al minorenne, ma lo avrebbe persino “palpeggiato in classe”. In seguito, Kandice avrebbe addirittura comunicato al giovane di essere rimasta incinta di lui.
Ad avviso dei pubblici ministeri, la notizia della presunta gravidanza della donna avrebbe letteralmente sconvolto il 15enne: “Il ragazzo non era orgoglioso di quello che era successo, non si è mai vantato ma era invece estremamente preoccupato e nervoso quando giravano le voci. Il ragazzo ha dichiarato alla stazione di polizia di avere mentito al preside, negando la sua relazione, perché la donna gli aveva detto di essere rimasta incinta e quindi sarebbe stato preso dal panico.”
Lo scandalo con al centro la Barber è alla fine emerso dopo che il preside della scuola in cui insegnava la donna ha scoperto che le foto oscene della stessa stavano circolando in tutto l’istituto tra gli alunni.
La scoperta delle immagini osé della docente e le contestuali denunce del ragazzo alla polizia hanno di conseguenza determinato l’arresto di Kandice, avvenuto lo scorso anno. L’imputata, appena è stato avviato il processo contro di lei, si è subito difesa sostenendo di non avere avuto mai rapporti sessuali con l’alunno e che la propria gravidanza era da attribuire esclusivamente a suo marito. Tale gravidanza si sarebbe conclusa con un aborto e lei, ha dichiarato ai pubblici ministeri locali, avrebbe iniziato a inviare scatti piccanti al giovane proprio su impulso dello sconvolgimento subito a causa del suo mancato parto.
La stessa ha inoltre affermato, continuando a negare di avere mai fatto sesso con il minorenne, che la diffusione sul web delle foto in topless sarebbe stata una conseguenza di una cyber-violazione subita dal proprio profilo Snapchat.
Nel dettaglio, i tre capi di imputazione formulati a carico della professoressa dalla pubblica accusa sono istigazione di un minorenne a compiere atti sessuali, invio e diffusione di materiale pornografico e avere approfittato della sua posizione di superiorità per intimidire il ragazzo.
La gravità della condotta attribuita all’imputata è stata quindi esplicitata dalle recenti dichiarazioni del pubblico ministero Richard Milne: “In Inghilterra e Galles, gli insegnanti non sono autorizzati ad avere rapporti sessuali con gli alunni e questo a prescindere dall'età dello studente, ma esclusivamente per il fatto di
trovarsi in una posizione ‘di fiducia’. La legge non consente, anzi criminalizza, qualsiasi attività sessuale tra un insegnante e un giovane di età inferiore ai 18 anni, anche se si tratta di rapporti consensuali”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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