Proteste Usa, vandali distruggono il ristorante di Bastianich: "Vetro spaccato e interni bruciati"

Atti di vandalismo durante le proteste per la morte di Floyd George: gruppo armato di mazze distrugge il locale di Joe Bastianich a Los Angeles e dà fuoco agli interni, dopo aver fatto razzia

Proteste Usa, vandali distruggono il ristorante di Bastianich: "Vetro spaccato e interni bruciati"

Negli Stati Uniti è in corso quella che ha tutti i tratti di una guerra civile. Dopo la morte di Floyd George, nel Paese a stelle e strisce è scoppiata la rivolta, che nelle intenzione vuol essere un atto di ribellione contro gli atti di razzismo perpetrati contro i cittadini di colore. Nelle città è scattato il coprifuoco e gli scontri tra manifestanti e polizia si susseguono ininterrottamente in tutto il Paese. Dietro i buoni intenti, però, si nasconde altro. Forse rabbia sociale per la nuova ondata di povertà derivante dal lockdown o forse una forma di terrorismo celata dietro la bandiera della lotta all'odio razziale. A farne le spese sono i commercianti e gli imprenditori, le cui attività vengono saccheggiate da orde armate pronte a rubare qualunque cosa riescano a prendere. Tra le tante vittime di queste manifestazioni indiscriminate anche Joe Bastianich, il cui ristorante di Los Angeles è stato distrutto dai vandali.

"Sono entrati e hanno distrutto tutto: hanno rubato il vino e gli incassi, hanno spaccato il vetro a mazzate e gettato benzina per bruciare gli interni. Un vero disastro", ha raccontato lo chef al Corriere della sera. Il giudice di Masterchef è socio di alcuni locali di Los Angeles che si ispirano alla tradizione italiana. La razzia è avvenuta in due dei più noti, la Pizzeria Mozza e Chi Spacca, due parti distinte di uno stesso ristorante in Melrose Avenue. Sono ingenti i danni causati dall'assalto vandalico, che nulla a che vedere con le rimostranze per la morte di Floyd George dopo un fermo di polizia. Lo stesso Joe Bastianich appoggia le manifestazioni: "Tutti hanno il diritto di protestare, di manifestare la propria opinione e, perché no, anche di agire per essere ascoltati. Mi dispiace solo che una minoranza di persone sfrutti questo momento a proprio vantaggio per andare a spaccare o rubare. Distolgono, tra l'altro, l'attenzione dal messaggio".

Parole più che condivisibili quelle di Joe Bastianich, che proprio in queste ore ha documentato una manifestazione sulle sue storie Instagram, riprendendo i manifestanti dalla finestra del suo appartamento. Il senso profondo delle rivolte americane ha una ragione di fondo condivisibile e il mondo civile si indigna di fronte a certe immagini, che periodicamente rimbalzano sui media. La questione razziale non è nata nell'era Trump ma ha radici molto profonde che la legano alla storia americana. "Qui siamo tutti indignati, questo Paese non può avere un futuro se non risolve questa ferita razziale. Quindi, da cittadino, dico: se il costo per dare giustizia a Floyd è un ristorante bruciato ok, lo sopporto. L'importante in questo momento è non stare in silenzio, perché stare in silenzio significa essere complici di una situazione insopportabile", ha proseguito Joe Bastianich.

L'assalto al ristorante di Los Angeles di Jow Bastianich è arrivato forse nel momento peggiore. La città, così come tutti gli Stati Uniti, è in lockdown ma tra qualche giorno avrebbe dovuto riaprire normalmente al pubblico.

Il lockdown a Los Angeles è scoccato il primo aprile ma da qualche giorno i ristoranti hanno ripreso a lavorare con il delivery: "Ora dobbiamo ricostruire l'intero locale, i danni sono enormi. Non solo quelli fisici però. Siamo un Paese a pezzi".

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