Protezione civile convoca il tavolo tecnico: "Frammenti della sonda spaziale in arrivo"

Sono poche le possibilità che frammenti della sonda spaziale colpiscano il Paese ma la protezione civile si prepara all'eventualità di intervento

Protezione civile convoca il tavolo tecnico: "Frammenti della sonda spaziale in arrivo"

Esiste una possibilità, seppure remota, che frammenti del secondo stadio del lanciatore Prc cz5b possano cadere anche sull'Italia durante il rientro controllato sulla Terra. Per questo motivo è stato convocato un primo tavolo tecnico che seguirà le diverse fasi questa sera alle 20.30 presso la sede del Dipartimento della Protezione Civile. L'incontro si svolgerà in videoconferenza e vedrà la presenza dell'Asi (Agenzia spaziale italiana) ma anche di un membro dell'ufficio del Consigliere militare della Presidenza del Consiglio, rappresentati del ministero dell'Interno Dipartimento dei Vigili del fuoco, della Difesa - Coi e degli Esteri, Enac, Enav, Ispra. In più ci sarà anche la Commissione speciale di Protezione civile della Conferenza delle Regioni.

Le stime d'impatto sulla Terra

Stando alle ultime informazioni fornite dall'Agenzia spaziale italiana, il secondo stadio del razzo Long March 5b dovrebbe far rientro sulla Terra il prossimo 9 maggio ma, nonostante il breve termine della previsione, la finestra di incertezza è ancora molto ampia. Il frammento attenzionato dagli esperti ha un peso di oltre 20 tonnellate, caratteristica che rende altamente improbabile la sua disintegrazione per azione dell'attrito con l'atmosfera terrestre. La fattispecie più probabile è che il grande frammento si rompa in pezzi più piccoli, di dimensioni comunque ragguardevoli, che potrebbero cadere su zone desertiche del pianeta, negli oceani o in aree abitate. Purtroppo l'ampia incertezza non permette ancora di restringere il campo a una zona circoscritta su cui attuare, eventualmente, le procedure di sicurezza.

L'ipotesi di caduta in Italia

In quest'area così ampia rientra anche l'Italia. Il professor Luciano Anselmo dell'Istituto di Scienza e Tecnologie dell'Informazione presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche (Isti-Cnr) di Pisa, all'Ansa ha dato una macroscopica indicazione sui dati attualmente disponibili. Stando alle stime, alcuni frammenti potrebbero cadere "nella fascia compresa fra 41,5 gradi a Nord e 41,5 gradi a Sud, e che comprende anche l'Italia centrale e meridionale". Si tratta ancora di stime approssimative e non affidabili.

Fattori influenzanti

Il secondo stadio del razzo Long March 5b sta viaggiando a una velocità di 7 chilometri al secondo. Questo fa sì che un'intera rotazione del pianeta venga effettuata in appena 90 minuti. Il fattore velocità è uno di quelli che influenza maggiormente le stime, perché è sufficiente una minima variazione per cambiare radicalmente tutti i calcoli e, quindi, spostare il punto di impatto anche di molti chilometri.

Inoltre, oltre all'elevata possibilità di caduta di parti di ampie dimensioni, non bisogna sottovalutare la pioggia di detriti, ossia la ricaduta di pezzi di dimensioni più piccole, che può avere un raggio molto ampio.

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