Boom di prenotazioni vaccinali: ma in Francia scoppia la polemica

In meno di 24 ore quasi un milione di francesi si prenotano per il vaccino. Ma non tutti plaudono la mossa di Macron, opposizioni e medici all'attacco

Boom di prenotazioni vaccinali: ma in Francia scoppia la polemica

Il governo francese inizia a fare la voce grossa con la popolazione e proclama esplicitamente di voler ad ogni costo dare un forte impulso alla campagna vaccinale: l'annuncio, dato dal presidente Emmanuel Macron in diretta televisiva, davanti ad almeno 22,4 milioni di cittadini, ha scatenato fin da subito forti polemiche specie da parte di chi non vede di buon occhio quella che viene a configurarsi come un'imposizione dall'alto. Intanto dall'Eliseo filtra soddisfazione per le prime reazioni. Stanislas Niox-Chateau, responsabile di Doctolib, il principale sito che si occupa delle prenotazioni ha mostrato dati notevoli: "Abbiamo registrato 20 mila appuntamenti per minuto, un record assoluto dall'inizio della campagna ed è continuato durante la notte e in mattinata". Stando ai primi numeri i francesi che hanno deciso di vaccinarsi per non incorrere nel rischio di subire ulteriori restrizioni, il 65% dei quali è under 35, sarebbe di 926mila.

Secondo le disposizioni annunciate da Macron si parte da subito con la stretta nei confronti del personale sanitario, la prima categoria a finire nel mirino del capo dello Stato, fino ad arivare alla decisione di estendere l'obbligo del pass sanitario (immunizzazione o tampone negativo). Secondo i piani dell'Eliseo, quindi, a partire dal prossimo 21 luglio il pass sarà l'unico mezzo per poter accedere a luoghi che accolgono più di 50 persone: un primo passo verso un'ulteriore restrizione che imporrà da agosto ai francesi il possesso di suddetto documento addirittura per entrare in bar, ristoranti e centri commerciali oltre che per poter viaggiare in treno o in aereo.

Le imposizioni al personale sanitario

Da eroi a obiettivi del governo francese: medici e infermieri saranno le prime categorie a sperimentare l'imposizione e la stretta annunciata da Macron. Marie Le Pen ha attaccato l'Eliseo per la misura coercitiva sul suo profilo Twitter, senza usare giri di parole: la leader di Rassemblement national ha parlato dei lavori del settore sanitario, "applauditi alle 20:00, considerati come eroi del quotidiano, sempre lì nonostante gli stipendi bassi e le condizioni difficili. Adesso vengono colpevolizzati, minacciati di non essere più pagati in una brutalità indecente. Che ingratitudine!".

Non solo la destra attacca la manovra dell'Eliseo: anche la stessa sinistra radicale non manca di far sentire la propria voce. Il deputato di "La France Insoumise" Adrien Quatennens, ha ricordato al Capo dello Stato che l'Oms ha parlato semplicemente "di convincere invece di obbligare", sottolineando quindi l'importanza del libero arbitrio.

Sui social network c'è stata una levata di scudi contro il diktat di Macron, bollato con l'hashtag "Dictature" (dittatura): solida la base numerica dei francesi che non hanno ricevuto la prima dose di vaccino, ora al 47% del totale.

Le sanzioni previste

Per quanto riguarda il personale medico, come indicato chiaramente da Macron, chi rifiuterà di vaccinarsi subirà delle ripercussioni. La corda inizierà a stringersi al collo dei sanitari per la precisione a partire dal prossimo 15 settembre: controlli e sanzioni subiranno da allora una fortissima accelerazione. Il ministro del Lavoro Elisabeth Borne, come riportato da Nova, ha spiegato che si potrà arrivare fino alla"sospensione del contratto di lavoro, perchè la persona non è in situazione di esercitare il suo mestiere se non è vaccinata".

In questo lasso di tempo, chi vorrà essere reintegrato potrà provvedere a ricevere le dosi di siero obbligatorie per lavorare in corsia, altrimenti sarà direttamente silurato. Durante la sospensione, inoltre, sarà sospeso ogni tipo di compenso, ulteriore incentivo per spingere medici e infermieri a rimediare al più presto alla mancata vaccinazione.

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