Puigdemont tornerà in Belgio: nuovo capitolo per il leader catalano

L'ex presidente della Catalogna, in esilio dalla Spagna per evitare la prigione, tornerà in Belgio dopo che è stato ritirato il mandato d'arresto internazionale

Puigdemont tornerà in Belgio: nuovo capitolo per il leader catalano

Nuovo capitolo della saga di Carles Puigdemont. Dopo il ritiro del mandato di arresto internazionale da parte della Spagna, il leader catalano, in auto-esilio per evitare il carcere, ha detto che tornerà in Belgio, Paese che lo ha ospitato durante la fuga da Barcellona.

L'ex presidente della Generalitat di Catalogna si trova in Germania dal 25 marzo scorso. Il leader catalano era stato arrestato in una stazione di servizio nel nord della Germania, mentre faceva ritorno in Belgio dalla Finlandia. Dopo 12 giorni di detenzione - arresto realizzato sulla base del mandato di cattura emesso dalle autorità spagnole per quanto avvenuto con il referendum del primo ottobre in Catalogna - Puigdemont era stato rimesso in libertà.

Il 12 luglio, il tribunale dello Schleswig-Holstein ha dato il via libera all'estradizione in Spagna ma solo per il reato di malversazione di fondi pubblici. Una settimana dopo, i giudici di Madrid avevano ritirato il mandato d'arresto internazionale nei confronti di Puigdemont e di altri cinque leader indipendentisti in esilio.

Ma dal prossimo fine settimana, come annunciato dallo stesso Puigdemont, "la mia attività politica si svolgerà in Belgio". E continuerà nel solco di quanto avvenuto negli ultimi anni: promuovere l'indipendenza della Catalogna. "Io non so se starò 20 anni senza tornare in territorio spagnolo, quello che so è che non resterà 20 anni senza tornare in territorio catalano". Questa la promessa del leader indipendentista, il quale ha comunque riconosciuto "un cambio di clima e di linguaggio" con il nuovo governo guidato dal socialista Pedro Sanchez.

Sul futuro della Spagna grava ancora questo interrogativo.

I partiti indipendentisti, pur apprezzando le aperture del governo di sinistra, continuano a considerare la secessione come una possibilità reale per il futuro. Ma il blocco di centrodestra formato da Ciudadanos e dal Partido Popular di Pablo Casado continuano a negare ogni tipo di trattativa.

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