L'affondo del generale: "Putin? Ecco cosa non capisce..."

Secondo un ex comandante dell'esercito Usa, Wesley Clark, Putin sarebbe ignorante quanto a competenze sulla guerra: ecco la sua posizione raccontata a un quotidiano tedesco

L'affondo del generale: "Putin? Ecco cosa non capisce..."

Un altro smacco per lo Zar, Vladimir Putin, considerato un incompetente in materia bellica. È quanto ha dichiarato Wesley Clark, ex ufficiale dell'esercito degli Stati Uniti, che al quotidiano economico tedesco Handelsblatt ha dichiarato che "non capisce niente di come si conduce una guerra". Parole che non lasciano adito a fraintendimenti quelle dell'ex comandante supremo della Nato in Europa dal 1997 al 2000. Il commento deriva dalla conduzione della guerra in Ucraina giunta quasi a tre mesi dall'inizio e che ha visto più defezioni e sconfitte che soddisfazioni per l'esercito del presidente russo.

"Poco professionale..."

In particolare, il generale che ha ormai dismesso i panni del comandante, ha evidenziato che Putin sta conducendo il conflitto "in maniera poco professionale, anche per mancanza di esperienza". Fino a questo momento, il capo del Cremlino ha utilizzato le Forze armate russe in un conflitto certamente più limitato come accaduto con l'annessione della Crimea nel 2014. Secondo Clark, nonostante siano già trascorse numerose settimane dall'inizio del conflitto, Putin non ha effettuato "tutta la pianificazione, la ricognizione e l'organizzazione necessarie per un'importante operazione militare".

"Si sente Stalin"

Secondo Clark, poi, il presidente russo è talmente pieno di se stesso da considerarsi come Stalin pensando di "disporre dell'Armata rossa del 1945". Invece, oggi, non c'è traccia dell'armata russa della Seconda Guerra Mondiale: le Forze armate russe contemporanee sarebbero, invece, collegate a Internet e "non conoscono la brutalità della guerra", ha sottolineato l'ex comandante Usa aggiungendo che i Paesi occidentali dovranno prepararsi a una durata "indefinita" del conflitto tra Russia e Ucraina. In quest'ottica, quindi, sarebbe un errore non dare le armi a Zelensly per timore di una reazione negativa di Putin: in questo caso, però, gli aiuti occidentali continuano senza sosta nonostante le decine di volte in cui lo Zar e i suoi uomini hanno minacciato di premere il bottone del nuclerare.

"Importante l'adesione di Svezia e Finlandia"

Nella sua lunga intervista al quotidiano tedesco, poi, Clark ha definito l'annessone di Helsinki e Stoccolma alla Nato un gesto "importante a livello sia politico sia militare". Come abbiamo visto su InsideOver, infatti, i due Paesi hanno dato il via all'iter per entrare a far parte dell'Alleanza. Lo ha confermato il segretario generale Jens Stoltenberg, dopo aver ricevuto le richieste degli ambasciatori degli scandinavi. "Oggi è un buon giorno in un momento cruciale per la nostra sicurezza. Grazie molte per aver presentato la richiesta di adesione per Finlandia e Svezia. Ogni Nazione ha il diritto di scegliere il proprio percorso”, ha affermato.

L'unico "bastian contrario" è Erdogan che si mette di traverso a causa della controversa vicenda sui terroristi del Pkk, sottolineando che la Turchia non darà il via libera all'approvazione fin quando Svezia e Finlandia continueranno a essere vicini all'Ypg,

ai curdi nel territorio siriano e, appunto, al Pkk che è il partito dei lavoratori del Kurdistan, da anni opposto al regime di Ankara e consierato dal presidente turco "una minaccia alla sicurezza nazionale".

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