"Putin ha rinunciato a prendere Kiev". E intanto dagli Usa arrivano missili e droni per l'Ucraina

Il Pentagono ha ufficialmente dichiarato che, in base ai dati in possesso della Difesa Usa, l'azione russa su Kiev è stata definitivamente accantonata

"Putin ha rinunciato a prendere Kiev". E intanto dagli Usa arrivano missili e droni per l'Ucraina

Ore di attesa in Ucraina. Nel Donbass in particolare le forze di Kiev si aspettano un attacco russo dopo il ridispiegamento di ingenti forze di Mosca verso la parte orientale del Paese. Un'attesa vissuta anche a suon di allarmi aerei e di nuovi raid, soprattutto nelle regioni meridionali ed orientali dell'Ucraina. Le sirene da queste parti sono state attivate già nella tarda serata di giovedì e hanno continuato a suonare fino alle prime luci dell'alba.

Più tranquilla la situazione a Kiev, dove oramai secondo l'intelligence della Gran Bretagna i russi hanno ultimato il ritiro dalle aree a nord della capitale. E proprio sul contesto militare di Kiev nella notte sono arrivate importanti notizie dal Pentagono. Il segretario alla Difesa Usa, Lloyd Austin, ha dichiarato come oramai, in base alle informazioni in suo possesso, è possibile dire ufficialmente che "Vladimir Putin ha definitivamente rinunciato a prendere Kiev".

"Putin pensava che avrebbe potuto conquistare molto rapidamente l'Ucraina, così come la capitale - ha dichiarato Austin - Ma si era sbagliato. Penso che Putin abbia rinunciato ai suoi sforzi per catturare la capitale e ora sia concentrato nel sud e nell'est del Paese". Sempre da Washington è stato inoltre confermato l'invio di nuovi aiuti militari all'Ucraina. Secondo la Cnn, l'elenco di armi in partenza verso Kiev comprende più di 1.400 missili Stinger, più di 5.000 Javelin anticarro e oltre 50 milioni di munizioni.

Si scava tra le macerie

Nella aree abbandonate dai russi nei giorni scorsi si cercano i civili dati per dispersi. Potrebbero essere duecento solo a Borodyanka, località a ovest della capitale e non lontana da Bucha, la cittadina diventata tristemente nota per le fosse comuni.

Proprio da Borodyanka sono arrivate le ultime notizie in tal senso. Nella tarda serata di giovedì sono stati trovati almeno 26 cadaveri sotto un palazzo bombardato nei giorni scorsi. Ad annunciarlo è stato il procuratore di Kiev Irina Venediktova, la quale già martedì ha annunciato che per i fatti di Borodyanka verrà aperto un fascicolo apposito.

Qui infatti la situazione sarebbe più grave che nella stessa Bucha. Si scava anche a Gostomel, un'altra località a nord ovest di Kiev. Qui ha sede l'aeroporto usato il 24 febbraio dai russi per la prima azione aerotrasportata in Ucraina dall'inizio della guerra. La battaglia che ne è conseguita è durata diversi giorni. Poi dopo la ritirata delle forze di Mosca sul campo sono rimaste macerie, sotto le quali ci sarebbero diversi civili.

A Gostomel è stato proclamato un lungo coprifuoco di una settimana. Tutto questo per proseguire con le azioni di ricerca dei dispersi e per bonificare il territorio da mine e ordigni ancora rimasti nel territorio comunale.

Le reazioni politiche

Sotto il fronte politico a tenere banco è la sospensione della Russia dal consiglio per i diritti umani. Una scelta intrapresa dall'assemblea generale dell'Onu con 93 voti a favore, in grado cioè di superare il quorum di due terzi dell'assise. Mosca parla di scelta incomprensibile e ha annunciato di voler far valere i propri interessi nelle sedi opportune. L'Ucraina ha lanciato un plauso alla scelta e all'approvazione della proposta voluta soprattutto dagli Stati Uniti.

Intanto oramai non si parla più di negoziati.

“Le immagini di Bucha – ha dichiarato il ministro degli Esteri turco Melvut Ciavusoglu – hanno avuto un certo impatto sui colloqui”. Parole importanti le sue, in quanto rappresentante di una Turchia che nei giorni scorsi ha ospitato negoziati tra le delegazioni di Kiev e Mosca e si è posta come guida per una mediazione.

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