Il mondo ha bisogno di un Paese forte e potente come gli Stati Uniti, ma Mosca non vuole Washington nelle proprie faccende interne o che interferisca nei rapporti con l’Unione Europea. E’ quanto ha ribadito il presidente russo Vladimir Putin, durante l’ultima sessione plenaria del 'St. Petersburg International Economic Forum'.
"Il mondo ha bisogno di un Paese potente come gli Stati Uniti. Anche noi ne abbiamo bisogno, ma non gli riconosciamo il diritto di interferire costantemente nei nostri affari e di ostacolare i nostri rapporti con l'Europa”.
Gli Stati Uniti – continua Putin – rassicurano i partner europei sulle sanzioni contro la Russia. Quelle stesse sanzioni che di riflesso danneggiano soltanto l’UE e non l’economia americana.
“Siamo consapevoli della forza degli Stati Uniti: sono l'unica superpotenza di oggi. Riconosciamo la loro potenza e siamo pronti, anzi vogliamo lavorare con loro. Dovrà essere stabilito un nuovo equilibrio di interessi con l’Occidente così da impedire una seconda guerra fredda”.
Putin ritiene essenziale una finestra di dialogo con soluzioni reciprocamente accettabili, invece delle attuali azioni dell’occidente definite unilaterali.
"Se la politica delle azioni unilaterali dovesse proseguire, le conseguenze saranno inevitabili. Collaborando, invece, non parleremmo nemmeno di qualsiasi guerra fredda. Sono certo che nessuno si possa davvero augurare un tale clima, anche se l’attuale drammatica logica delle relazioni internazionali, non porta ad un confronto globale”.
Nel suo discorso al 'St. Petersburg International Economic Forum', Putin ha ricordato la genesi dei problemi nelle relazioni tra la Russia e l'Occidente.
“Dopo il crollo dell'Unione Sovietica, molti avevano sperato in un clima di prosperità universale e fiducia. Tuttavia, siamo stati attaccati prima dai terroristi e poi dai separatisti, questi ultimi supportati da altri paesi. Subito dopo, la Russia ha dovuto affrontare il problema dell'espansione della NATO. L’Alleanza spinge per incorporare il Montenegro, ma da chi è minacciato? Quello scudo missilistico, contro chi è rivolto una volta svanita la minaccia iraniana?”.
Putin, infine, ha ricordato il sostegno occidentale per le "rivoluzioni colorate" in diversi paesi.
"Spero che il prossimo presidente sia costruttivo con noi"
In merito ai due candidati alle presidenziali Usa, in un’intervista rilasciata a Fareed Zakaria per il Corriere della Sera, Putin ha affermato:
“Trump mi sembra un uomo in gamba. È davvero in gamba? Certo che lo è. Non ho detto altro su di lui, ma ho fatto attenzione ad un particolare che ho accolto con grande piacere: Donald Trump si è detto pronto a ristabilire piene relazioni tra Russia e Stati Uniti. Che cosa c’è di male in questo? Noi tutti ne siamo felicissimi. Non ho lavorato molto con Hillary Clinton. All’epoca Lavrov era il nostro ministro degli Esteri. È stato lui a tenere i contatti con la Clinton. C’è qualcosa tuttavia sulla quale vorrei attirare la vostra attenzione. Non ha rilevanza riguardo i rapporti tra la Russia e l’America, né per gli altri grandi temi scottanti di politica estera. Si tratta piuttosto di una questione di risorse umane, e in base alla mia esperienza, mi sento autorizzato a dire quanto segue.
Ho visto molte persone cambiare profondamente dopo essere state nominate a qualche incarico, perché — si capisce — quando si hanno nuove responsabilità, ecco che si comincia a pensare in modo diverso, a parlare diversamente, e cambia persino il loro aspetto fisico”.Noi ci auguriamo – ha concluso Putin al Corriera della Sera - che questo senso di responsabilità spingerà il futuro presidente americano a lavorare assieme a noi in modo costruttivo, per un mondo più sicuro.
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