Kim continua a provocare: altri missili verso il Giappone

Continua l'escalation di tensione: la Corea del Nord prosegue con il lancio di missili come "autodifesa" contro Usa e Corea del Sud. È il settimo test in due settimane

Kim continua a provocare: altri missili verso il Giappone

Continuano le provocazioni di Kim Jong-Un. Nella giornata di oggi, la Corea del Nord ha lanciato due nuovi missili balistici. Si tratta del settimo lancio in due settimane, con diversi allarmi che sono suonati in Giappone a causa del sorvolo del territorio nipponico delle armi nordcoreane. Quella di Kim Jong-Un è una sfida aperta a Giappone, Corea del Sud e Stati Uniti, che non raccolgono le provocazioni del dittatore nordcoreano. Stavolta, il lancio è stato denunciato dalle autorità di Seoul, citate dall'agenzia sudcoreana Yonhap. Pyongyang, da parte sua, ha affermato che i suoi ultimi test missilistici sono solo delle azioni "regolari e di autodifesa" contro le minacce militari statunitensi.

A essere messa sotto accusa dal regime di Pyongyang è la movimentazione di una delle navi militari ammiraglie americane: "L'Uss Ronald Reagan da 103.000 tonnellate, il fiore all'occhiello delle esercitazioni navali congiunte, è stata accuratamente monitorata nel mare orientale". Così ha riferito una fonte del ministero della Difesa della Corea del Nord, che ha chiesto l'assoluto anonimato, sottolineando che la portaerei Usa a propulsione nucleare ha "cospirato con le navi militari sudcoreane per eseguire esercitazioni marittime congiunte contro la nostra nazione". Tali lanci, si legge sull'agenzia di stato nordcoreana Kcna, non rappresentano una minaccia nei confronti dei paesi vicini.

L'ufficio del primo ministro giapponese ha confermato su Twitter il lancio, precisando però che il missile sembrerebbe essere caduto fuori dalla cosiddetta area economica esclusiva di Tokyo in mare mentre la guardia costiera ha affermato di non aver ricevuto finora alcuna segnalazione di danni alle navi giapponesi.

Nonostante questo, il lancio rappresenta comunque l'ennesimo passo di una escalation militare che non sembra destinata a terminare nel breve periodo. Lo scorso martedì, Kim Jong-Un aveva sparato un missile a raggio intermedio (Irbm) per circa 4.600 chilometri, che aveva sorvolato il Giappone.

In quell'occasione, la popolazione locale che era stata invitata a trovare rifugio. Un lancio che aveva innescato poi la risposta di Seul e Washington, che avevano sparato a loro volta quattro missili, di cui uno che si era schiantato al suolo.

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