Qualche mese fa abbiamo lanciato Gli occhi della guerra, e siamo stati il primo quotidiano al mondo a chiedere ai propri lettori di sostenere e condividere la scelta di reportage. Come dicono gli americani abbiamo lanciato un crowdfunding.
Ricordo bene tutto: la nostra emozione e i commenti.
Qualcuno ha detto "siete matti", altri "non ce la farete mai", altri ancora "non sono i lettori a dover pagare".
Sono passati alcuni mesi, nove per l’esattezza, abbiamo realizzato tanti reportage.
Siamo stati in Libia per raccontare del dopo Gheddafi, in Ucraina (varie volte) per scoprire che quello che accade è più complesso di come ci veniva raccontato, Europa per raccontare il fenomeno dei movimenti no Euro e per raccontare, molto prima che tutti ne parlassero, il radicalismo islamico nelle nostre città e il terribile fenomeno dei ragazzi europei che finiscono a combattere con la jihad in Siria, infine in Afghanistan dove presto andrà Fausto Biloslavo.
Noi siamo andati, voi ci avete sostenuto.
Ora, da poco più di due settimane, stiamo raccogliendo i fondi necessari a coprire un altro grande reportage per raccontare una persecuzione che solo da qualche settimana ha trovato spazio sulle pagine dei giornali di tutto il mondo: la persecuzione dei cristiani.
Vorremmo andare, anzi andremo, in tanti paesi (Siria, Pakistan, Iraq e Nigeria) per vedere coi nostri occhi quello che succede realmente, per raccontare dei tanti martiri e delle famiglie in fuga.
Andremo e saremo ancora una volta i vostri occhi.
In poco più di due settimane avete sottoscritto quasi tutta la somma necessaria per realizzare questo reportage.
Anche questa volta, come per tutti i reportage già realizzati, in molti si sono stupiti del successo. Io no.
Ho imparato a conoscervi in questi anni leggendo i vostri tanti commenti sul sito e rispondendo sempre di persona alle mail ricevo da voi. Ho imparato a conoscere la passione e la curiosità con cui ci seguite e l’affetto con cui sostenete le nostre iniziative.
Ho letto le mail che anche in questo caso spesso hanno accompagnato i versamenti, anche piccoli, che avete fatto per il reportage sui cristiani. Sono mail di incoraggiamento e che talvolta commuovono come quando recitano: "Non è molto in questi tempi di crisi ma io e la mia famiglia ve lo doniamo col cuore".
Ho deciso quindi di scrivere queste poche righe per ringraziare ciascuno di voi, chi ha versato, chi ha segnalato le nostre iniziative a amici e parenti ma anche solo chi quotidianamente ci legge e segue i nostri coraggiosi reporter.
Grazie.
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