Almeno 6400 persone (ma si parla anche di oltre 8mila) in 10 ettari. È la "giungla" di Calais, la più grande bidonville d'Europa che ospita migranti e richiedenti asilo che soprattutto da Afghanistan, Sudan e Eritrea, aspettano l'occasione per fuggire nel Regno Unito alla ricerca di una vita migliore.
Molti di loro parlano inglese o hanno familiari che vivono già al di là della scogliera di Dover e speravano di raggiungere con treni, navi o persino nascondendosi dentro (e sotto) i tir la Gran Bretagna. Sono finiti "parcheggiati" in una baraccopoli che - come promesso da tempo - domani sarà evacuata e smantellata. Una soluzione al degrado che ormai da anni affligge la cittadina francese sulla Manica? Difficile. Basta vedere cosa è successo nelle ultime ore, quando i volontari e i poliziotti hanno cercato di convincere i migranti a lasciare l'accampamento con le buone.
Nulla da fare: i profughi hanno risposto con una sassaiola, inducendo gli agenti a lanciare gas lacrimogeni per sedare la rivolta (foto). Una situazione che potrebbe protrarsi per una settimana. Tanto dovrebbe infatti durare lo sgombero che impiegherà almeno un migliaio di poliziotti.
Da tempo associazioni umanitarie e organizzazioni di destra denunciano lo scempio della baraccopoli. Ora il presidente François Hollande ha deciso di smantellare la "giungla" offrendo una soluzione di rialloggio ai suoi abitanti, che verranno smistati verso altre destinazioni. È quindi scattata una campagna di informazione nei confronti degli ospiti per garantire uno smantellamento il più pacifico possibile, ma l’impresa appare ardua.
Il piano prevede comunque che i migranti vengano divisi in tre gruppi: i minori abbandonati, le famiglie e gli adulti che sono da soli (quello più numeroso). Il primo, quello dei minori, avrà un’attenzione speciale, grazie agli accordi firmati tra la Francia e il Regno Unito, che ha promesso di accoglierli, in caso dimostrassero di avere familiari che risiedono lì.
Le famiglie saranno invece ospitate in tende riscaldate, mentre per gli adulti che sono da soli, ci sarà più da aspettare.
Verranno a mano a mano mandati tutti via, e viaggeranno in autobus verso i centri di raccolta, dove attenderanno una risposta alla loro domanda di asilo. Domani dovrebbero partire circa 60 autobus da 50 posti ciascuno. Nei giorni successivi, il flusso sarà invece più blando.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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