Il suono delle sirene ricorda ai cittadini di nascondersi nei rifiugi più vicini. Le esplosioni, per il momento ancora in lontanaza, fanno presagire un assalto sempre più imminente. Nessuno sa quanto resisterà Kiev, ormai pressata dall'avanzare incessante delle forze russe. Il nemico arriva da Nord, dove un convoglio militare lungo oltre 50 chilometri punta dritto verso la capitale dell'Ucraina. Pressa da est, penetra da sud e potrebbe pure aprirsi un varco a occidente.
Pioggia di bombe sulle città
I nemici sono alle porte di Kiev. Da giorni i sobborghi della capitale stanno assaggiando i temibili missili russi. Altri quartieri sono sotto attacco in queste ore: Rusanivka, Kurenivka, Boiarka e l'area vicino all'aeroporto internazionale. L'esercito russo sta bombardando anche Vyshneve, un centro abitato non distante dal centro del potere ucraino, e Bila Tserkva, dove è stato colpito un deposito di carburante. Il presidente russo Vladimir Putin, in un colloquio con il suo omologo francese Emmanuel Macron, si era impegnato nel preservare l'incolumità dei civili, le infrastrutture civili e le vie di accesso all'Ucraina. I patti, a quanto pare, non sono stati rispettati.
Se la situazione a Kiev è di preoccupante attesa, a Kharkiv è già scoppiato l'inferno. Un raid aereo condotto da Mosca ha travolto in pieno un complesso residenziale collocato nei pressi di un ospedale cittadino. L'esplosione vicino alla struttura sanitaria è arrivata poche ore dopo che un attacco simile aveva causato danni significativi all'edificio dell'amministrazione regionale di Kharkiv. Un filmato mostra il palazzo in fiamme. Almeno 18 le vittime accertate, decine i feriti, la centrale Piazza della Libertà trasformata in un teatro di guerra.
Intanto le forze russe sono entrate nella città di Kherson, nell'Ucraina meridionale. Lo ha riferito il Ministero dell'Interno di Kiev. L'esercito ucraino controlla ancora gli edifici dell'amministrazione cittadina, ma adesso difendersi, per loro, sarà ancora più difficile. Ricordiamo che questa città ha un'enorme importanza strategica in quanto collocata nei pressi dell'estuario del fiume Dnepr.
I nemici alle porte di Kiev
I russi, tuttavia, non sono ancora riusciti a raggiungere il centro di Kiev. Eppure la capitale deve fare i conti con le prime, dolorosissime ferite. La torre della tv, uno dei punti più strategici della capitale, è stata rasa al suolo. Il raid è avvenuto in pieno giorno, dopo che ai residenti era stato intimato di allontanarsi dai ripetitori delle telecomunicazioni. Precauzione vana, perché le vittime sono arrivate comunque (almeno cinque, dalle prime indiscrezioni). E così, nel giro di un battito di ciglia, la struttura che permetteva a milioni di ucraini di sintonizzarsi sul racconto della guerra, di restare informati con le ultime notizie, di capire cosa stava accadendo nel loro Paese, ha cessato di esistere. Adesso nessuno saprà più quando i blindati di Mosca entreranno in città.
Le bombe non hanno risparmiato neppure il cimitero del più importante memoriale della Shoah del Paese, il sito commemorativo dell'Olocausto di Babyn Yar, a poche centinaia di metri da dove i nazisti sterminarono oltre 30mila ebrei. Ma non basta, perché la furia di Mosca non si placa. Secondo quanto riportato dalla Cnn, i bombardamenti dell'aviazione russa hanno martellato – e stanno martellando – i centri strategici della nazione. Si parla di una pioggia di missili, oltre 400. Le oscurità della notte avvolgono quello che resta dell'Ucraina.
Turchia: niente sanzioni a Mosca
Mentre l'Europa e gli Stati Uniti stringono il cerchio sulla Russia, colpendola con nuove sanzioni, la Turchia ha scelto di tenersi in disparte. Il portavoce del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, Ibrahim Kalin, ha spiegato che Ankara non prevede di imporre sanzioni contro la Russia nella speranza di "tenere aperto" il canale del dialogo. "C'è bisogno di un attore che possa parlare con la Russia. Chi parla alla Russia se tutti buttano giù i ponti? Non stiamo pianificando un pacchetto di sanzioni per tenere questo canale aperto", ha spiegato Kalin.
Lo stesso portavoce ha quindi escluso la possibilità che, da qui alle prossime 24 ore, possano riprendere i colloqui in Bielorussia tra le delegazioni russe e ucraine. Il motivo, ha aggiunto alla Cnn, è che le richieste di Putin "sono irrealistiche", e per questo "è molto probabile" che le due parti "non si incontrino". Il secondo round di colloqui potrebbe essere rinviato di uno, massimo due giorni. "Siamo in contatto con le squadre negoziali", ha concluso Kalin, auspicando che Mosca possa porre fine alle ostilità.
La risposta dell'Occidente
Dall'Europa è arrivata la prima fumata bianca per colpire l'economia russa. Gli ambasciatori dell'Unione europea hanno infatti trovato l'accordo sulla lista delle banche di Mosca da escludere dal sistema Swift. La lista comprende sette istituti ma non la Gazprombank, il più importante vettore per il pagamento del gas russo. L'elenco include Vtb bank (ovvero il secondo Istituto del Paese), Bank Otkritie, Novikombank, Promsvyazbank, Rossiya Bank, Sovcombank e Veb.
Biden: "Putin deve pagare"
Dagli Stati Uniti, invece, Joe Biden è pronto ad attaccare Putin. La Casa Bianca ha diffuso alcuni estratti del discorso sullo Stato dell'Unione che il presidente effettuerà nelle prossime ore. Emblematico il passaggio nel quale il presidente statunitense punta il dito sul suo omologo russo: "Putin si è sbagliato, noi eravamo pronti. Ha respinto gli sforzi della diplomazia. Pensava che l'Occidente e la Nato non avrebbero risposto.
Pensava di poterci dividere qui in casa. Putin si è sbagliato. Noi eravamo pronti. La sua guerra è stata premeditata e non provocata. Quando i dittatori non pagano un prezzo per la loro aggressione provocano un caos maggiore".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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