“Fermate l’odio e tutti gli aiuti ai paesi islamici”, “Stop all’antisemitismo a San Francisco”. E ancora “Perché San Francisco fa rispettare la Sharia?”, “Sostenete Israele, combattete la Jihad”. Sono gli slogan che si possono leggere camminando per le strade di San Francisco, mentre passa un autobus.
Cinquanta bus della città californiana sono stati tappezzati con manifesti che – oltre a riportare le scritte di cui sopra – raffigurano Adolf Hitler. Il Führer spicca sulle fiancate dei mezzi in una fotografia d’archivio che lo vede impegnato in un colloquio con l’allora alleato Mohammed Amin el-Husseini, leader del nazionalismo arabo negli anni Trenta e tra i precursori del fondamentalismo islamico, oltre che nemico numero uno del sionismo e del popolo ebraico.
La provocatoria iniziativa è opera di una lobby pro Israele, l’American Freedom Defense Iniziative, non nuova a campagne che cavalcano il sentimento anti-musulmano nelle città degli Stati Uniti (su tutte New York e Washington DC). L’ideatrice dei manifesti è Pamela Geller, fondatrice della stessa AFDI.
Il San Francisco Chronicle racconta che le autorità di cittadine hanno criticato i cartelloni, ma non li hanno vietati, nel rispetto della libertà di espressione: “Il sindaco Ed Lee, il procuratore distrettuale George Gascón e diverse autorità di vigilanza, hanno condannato tali pubblicità in quanto razziste e islamofobiche”.
Ha parlato anche Paul Rose, portavoce del Muni (l’azienda municipale dei trasporti): “Capiamo e ci scusiamo con le persone che potrebbero sentirsi offesa dai manifesti. Né la città né il Muni ne condivide il contenuto; tuttavia il Primo Emendamento protegge la libertà di parola”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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