Il senatore Bernie Sanders dà ufficialmente il proprio sostegno a Hillary Clinton in vista del voto dell'8 novembre. L'annuncio lo fa lui stesso nel corso di un comizio nel New Hampshire, in cui partecipano entrambi. "Hillary Clinton ha vinto le primarie democratiche. Mi congratulo con lei. Hillary sarà il candidato democratico e farò di tutto perché lei diventi il prossimo presidente degli Srtati Uniti". Sanders ha voluto poi ringraziare "i 13 milioni di elettori che lo hanno votato". Un modo come un altro per ricordare quel numero tondo tondo (e per nulla piccolo), a cui Hillary guarda con vivo interesse. Perché per entrare alla Casa Bianca l'ex segretaria di Stato avrà bisogno anche dei voti di Sanders. Questo è poco ma sicuro. Ma la mossa di Sanders (quasi scontata) basterà a riunificare il partito democratico? Lo vedremo alla convention di Filadelfia, in programma dal 25 al 28 luglio. Sarà lì che verranno poste, nero su bianco, le linee programmatiche in vista del voto di novembre. E Hillary dovrà tenere conto, giocoforza, delle istanze della sinistra del partito.
Pur essendosi scontrati duramente, durante le primarie, ora Sanders abbraccia (idealmente) la sua avversaria. Del resto fa parte del gioco, nella politica americana. "Sono venuto qui non per parlare del passato - dice Sanders - ma per concentrarmi sul futuro, che sarà modellato da ciò che accadrà dal prossimo novembre. Ecco perché appoggio Hillary Clinton" e "perché sarà la prossima presidente degli Stati Uniti".
E il senatore "socialista" lancia la sua sfida: "Assieme continueremo a lottare per un governo che ci rappresenti tutti, non solo l'1%". Il riferimento è alla protesta di Occupy Wall Street, nato nel settembre 2011 per denunciare gli abusi del capitalismo finanziario, e concretizzatosi in una serie di dimostrazioni nella città di New York (Zuccotti Park). Uno dei bersagli preferiti di Occupy Wall Street era proprio quell'1% di ricchi che si "mangia" tutte le risorse a scapito degli altri ("Noi siamo il 99 per cento" era uno degli slogan di Occupy).
"Insieme - assicura Sanders - abbiamo cominciato una rivoluzione e questa rivoluzione continua: insieme continueremo a lottare per un modello che continui a rappresentare tutti noi. C’è ancora troppa povertà e disperazione".
E prosegue: "C’è bisogno di una maggiore attenzione al benessere e ai bisogni di tutti" e "Hillary sa che non è un bene se i ricchi diventano più ricchi". Mentre il candidato repubblicano, Donald Trump, per Sanders ha "una visione della politica completamente diversa" e "la sua politica economica aumenterà il debito pubblico".
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