Scandalo corruzione si abbatte sull'agenzia Onu per i rifugiati

L’agenzia Onu ha reagito alla pubblicazione dell’inchiesta negando di avere mai coperto le estorsioni perpetrate dal suo personale ai danni dei rifugiati

Scandalo corruzione si abbatte sull'agenzia Onu per i rifugiati

L'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) è finito in questi giorni al centro di uno scandalo-corruzione.

Diverse fonti anonime contattate da un team internazionale di giornalisti investigativi, costituito su iniziativa del network americano Nbc e delle ong Journalists for Transparency e 100Reporters, hanno infatti accusato i funzionari dell’agenzia internazionale di estorcere tangenti agli individui ospitati nei campi-profughi allestiti da quest’ultima in Africa e in Medio Oriente.

Secondo le testimonianze raccolte dall’équipe di reporter, il personale in servizio nelle tendopoli situate nei territori in questione pretenderebbe costantemente del denaro dai rifugiati. Soltanto gli individui che pagano tali tangenti, del valore di 500-600 dollari, otterrebbero quindi dai funzionari Onu, quale contraccambio, cibo, acqua e medicine. Di conseguenza, gli ospiti delle tendopoli che si rifiutano di cedere ai ricatti in questione verrebbero abbandonati dal personale Unhcr alla denutrizione e alle malattie.

Sempre in base alle fonti interpellate dal team giornalistico, gli ospiti dei campi-profughi, pagando tangenti di maggiore consistenza ai funzionari dell’agenzia internazionale, si guadagnerebbero l’immediato trasferimento in un Paese occidentale. Per essere ricollocati in Occidente, i rifugiati dovrebbero sborsare, a detta degli autori dell’inchiesta, dai 5mila dollari in su.

Le pratiche corruttive che infesterebbero le strutture per l’accoglienza dei richiedenti asilo situate in Africa e in Medio Oriente sarebbero coperte e tollerate dai dirigenti dell’Unhcr. I vertici dell’organizzazione, accusano le fonti contattate dai reporter, non avrebbero infatti avviato finora alcun procedimento sanzionatorio a carico del personale coinvolto nelle condotte illecite, sebbene le massime cariche dell’Alto commissariato, a detta degli autori dell’inchiesta, fossero da anni pienamente consapevoli di tali estorsioni.

L’Unhcr ha reagito alla pubblicazione delle testimonianze raccolte dall’équipe di giornalisti investigativi negando di non avere mai preso provvedimenti contro i suoi funzionari indiziati di pratiche illecite.

La portavoce dell’organizzazione, Cecile Pouilly, ha infatti puntualizzato che ad oggi, presso gli uffici disciplinari dell’istituzione Onu, sarebbero aperti ben 144 fascicoli a carico di altrettanti dipendenti di quest’ultima, tutti sospettati di avere appunto preteso denaro dagli ospiti dei campi-profughi.

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