L’attività di spionaggio sembra essere tornata prepotentemente di moda, o per di più, oggi è diventata questione di dominio pubblico. Ad essere vittima dell’opinione pubblica è ora il filantropo per antonomasia, il finanziere ungaro-americano George Soros, universalmente conosciuto per le attività condotte dalla Open Society Foundation, promotrice dei valori liberali da oltre trent’anni in tutto il mondo, soprattutto in quelle aree appartenenti alla ex Unione Sovietica, dove si sono concentrate la maggior parte delle sue azioni.
Il sito DCLeaks, fino ad oggi poco noto ai più, ha diffuso nella giornata di domenica 13 agosto ben 2576 files trafugati dai server dei principali funzionari e partner della Open Society Foundation di Soros, rendendo pubblici molte delle strategie messe a punto dall’organizzazione per raggiungere gli obiettivi di “esportazione della democrazia” formato occidentale che da sempre si è prefissata. Nove sezioni pregne di documenti di vario tipo, divisi in nove macro-sezioni e fruibili direttamente online o scaricabili in vari formati. L’analisi dei documenti non è passata inosservata ad alcuni think tanks che hanno ripreso i big data diffusi dagli hacker di DC Leaks, concentrando la propria attenzione sulle azioni che il magnate intendeva condurre in aree di suo particolare interesse, come la Russia, le regioni del Caucaso settentrionale, persino indirizzare le elezioni nei paesi dell’Unione Europea, fino agli 8 milioni di dollari devoluti alla campagna elettorale di Hillary Clinton.
Già nei mesi scorsi il sito di hacker si era speso in accuse nei confronti del finanziere, pubblicando sul proprio account Twitter alcuni stralci dei documenti inerenti il piano della OSF di mobilitarsi per contrastare la Russia nella difesa delle proprie politiche e dei valori tradizionali. Cosa che evidentemente nel resto dei Paesi Europei è ben riuscita, visti gli estratti pubblicati da Reddit circa le strategie della stessa fondazione in occasione delle elezioni Parlamentari europee del 2014, mostrando il finanziamento di ogni singolo progetto che andasse a conciliare gli interessi della fondazione; anche in Italia alcuni movimenti sono stati beneficiari di ingenti somme di denaro provenienti dalle casse della Open Society, andando a monitorare il dibattito politico e la diffusione dei movimenti LGBT nel Paese.
Il cappelletto introduttivo fornito da DC Leaks è tutt’altro che lusinghiero verso Soros: lo definisce l’artefice delle maggiori rivoluzioni e colpi di stato avvenuti in tutto il mondo negli ultimi 25 anni, “andando a spillare il sangue a milioni di cittadini solo per arricchire se stesso”. L’oligarca – così viene chiamato – sponsorizza il Partito Democratico, Hillary Clinton e centinaia di politici in tutto il globo.
Il tono del messaggio, quindi, lascerebbe presagire che gli artefici di tale spionaggio siano alcuni tra i principali detrattori dello stesso Soros, ovvero la Federazione Russa, sebbene alcuni blogger sostengano che la matrice sia la stessa del piano Guccifer 2.0, in quel caso l’hacker si disse di provenienza romena.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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