"Una seconda Ucraina": la minaccia russa alla Moldavia

Mosca non ha gradito l'ok dell'Ue all'adesione della Moldavia: Lavrov ha minacciato come Chisinau possa diventare "una seconda Ucraina"

"Una seconda Ucraina": la minaccia russa alla Moldavia

Nuove minacce russe, tematica ormai all'ordine del giorno: a scatenare il livore del Cremlino ci ha pensato l'Ue, con Macron e Scholz favorevoli alle richiesta della Moldavia che vuole far parte dell'Unione. "Perfettamente legittima" ha dichiarato il presidente francese, "favorevoli alla candidatura", ha sottolineato il cancelliere tedesco riferendosi anche all'Ucraina. L'argomento non è andato giù al ministro degli esteri russo, Serghei Lavrov, che intervistato dal canale Ntv ha dichiarato che l'Occidente "sta chiaramente cercando di fare della Moldavia una seconda Ucraina" minandone la stabilità.

"Accattonaggio"

Lavrov ha accusato Chisinau di "elemosinare" sulle forniture di gas volendo uno sconto sui pagamenti. "Dicono che se non lo faremo, andranno in Europa più velocemente e, se lo faremo, andranno comunque ma più lentamente", ha dichiarato il ministro russo che ha parlato di "accattonaggio" della nazione nei confronti dell'Europa. "L'approccio consumistico da parte dell'attuale dirigenza moldava è molto emblematico quando dicono: 'Iniziamo subito a entrare nell'Unione Europea, poi vedremo cosa ci promettono lì, poi magari decideremo se restare nella Csì (Comunità degli Stati indipendenti, ndr)", ha aggiunto il capo della diplomazia russa, usando altri termini quali "estorsioni" e "sciocchezze".

"È operazione speciale"

Intervistato dalla Bbc, poi, Lavrov ha continuato la classica propaganda di Mosca affermando che la Russia non ha invaso l'Ucraina ma si tratta sempre della famosa "operazione militare speciale perché non avevamo assolutamente altro modo di spiegare all'Occidente che trascinare l'Ucraina nella Nato era un atto criminale". Parlando a nome della Federazione, poi, Lavrov accusa l'Occidente di raccontare "fake news" su quanto sta accadendo in Ucraina, e come sarebbe anche accaduto "negli anni passati". Nel frattempo, però, riconosce che la Russia non è "immacolata nel teatro di un sanguinoso scontro militare" ma non se ne vergogna. "La Russia non è perfettamente pulita, è ciò che è, ma noi non ci vergogniamo a mostrarci per come siamo", ha sottolineato con un barlume di lucidità e onestà, forse per la prima volta dall'inizio del conflitto.

Muro contro Johnson

I nemici dei russi sono praticamente tutti: dall'Ucraina alla Moldavia, Lavrov non poteva non parlare dell'Inghilterra di Boris Johnson, molto attiva negli aiuti a Kiev. Per questo motivo, il ministro di Putin ha quindi escluso ormai ogni "spazio di manovra" diplomatico con l'attuale governo britannico.

Il premier Johnson e la sua ministra degli Esteri, Liz Truss "affermano apertamente che la Russia va sconfitta, va messa in ginocchio. Avanti, che ci provino!", ha concluso sarcastico, sottolineando che ormai la Russia guarda ai contatti commerciali e diplomatici con l'Oriente e che l'Europa "è scomparsa dalle nostre priorità".

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