"26 milioni in lockdown e morti non registrate": Omicron paralizzata Shanghai

Shanghai sta vivendo una specie di Wuhan: popolazione rinchiusa in casa, lockdown prolungato e la gestione dell'ondata di Omicron che non piace né alle autorità sanitarie né alla gente. Ecco cosa accade

"26 milioni in lockdown e morti non registrate": Omicron paralizzata Shanghai

Il Covid-19 paragonato, in un certo senso, alla guerra: fa impressione accostare elementi così diversi insieme ma è l'emergenza che sta vivendo Shanghai, metropoli con 26 milioni di abitanti che vivono un nuovo lockdown come fossero tornati indietro nel tempo di due anni. È quanto ha affermato la vicepremier cinese, Sun Chunlan, incaricata da Xi Jinping di gestire la reazione della gente contro la nuova ondata causata dalla variante Omicron in città. "La rapidità è l’essenza della guerra", ha affermato Chunlan, sottintendendo con guerra il nemico da combattere, Sars-CoV-2, e di come bisogna cercare di "anticiparlo".

I lockdown "lampo"

La strategia per provare a fermare l'avanzata del virus si è distinta in due lockdown "lampo": si sarebbero dovute avere due chiusure totali di quattro giorni ognuna per isolare tutti i positivi, sia i sintomatici che i non, prima soltanto nella parte est della città e poi ad ovest così da non paralizzare il 4% del pil cinese tutto in una volta. Però, la gestione di 23 milioni di persone non è cosa semplice. I casi in costante aumento hanno fatto decidere le autorità per il prolungamento di questi "mini" lockdown a causa di 13mila nuovi positivi in un giorno, cifra minima per una metropoli così vasta ma i cinesi vogliono evitare una nuova esplosione della pandemia.

Tamponi a tappeto

In una popolazione sempre più insofferente, le autorità sanitarie hanno ordinato tamponi molecolari a tappeto. "Con la cooperazione attiva dei residenti locali, la città ha terminato l'ultimo ciclo di campionamento molecolare il 4 aprile", ha affermato l'ufficio del gruppo municipale di Shanghai per la prevenzione e il controllo del Covid-19 che ha condotto la campagna dopo aver effettuato un ciclo di tamponi antigenici di massa domenica scorsa. Si procederà con ulteriori interventi quali l'esecuzione di test, i controlli multipli, il trasferimento dei casi positivi, nonché l'analisi e la valutazione della situazione epidemica. I dubbi su questa gestione, però, vengono sottolineati anche da una dirigente del Centro di prevenzione del distretto di Pudong, la quale ha affermato che "la gestione politica del coronavirus ci sta facendo impazzire", come riporta il Corriere. La sua frustrazione è stata registrata ed è finita in rete su Weibo, il Twitter cinese.

La preoccupazione della gente

Le autorità vogliono vederci chiaro aprendo un’inchiesta: si rincorrono voci secondo cui due grandi ospedali della città nascondano i decessi per Covid. La gente si è schierata da parte della dirigente medico scatenando contestualmente una giustificata preoccupazione per quanto sta accadendo. Nelle ultime ore, sembra che la città stia rivivendo quanto accaduto a Wuhan, con migliaia di medici e personale sanitario (più di 38mila) inviati a Shanghai per dare una mano al sistema sanitario stravolto. In una sola settimana, secondo le fonti, tutta la popolazione avrebbe ricevuto ben due tamponi molecolari grazie anche all'aiuto di 2mila operatori sanitario dell'Esercito.

Nonostante gli sforzi, sui social si vedono filmati di lamentele e proteste dove sono tenuti i positivi: mancanza di igiene e di informazioni ma soprattutto figli piccoli separati da madri e pardi. Milioni di famiglie vivono bloccate in casa senza nemmeno poter andare a fare la spesa.

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