Si spacca il fronte anti-Netanyahu: i laburisti "scaricano" la Livni

Secondo gli analisti politici dello Stato ebraico, il Partito laburista avrebbe addossato alla Livni l’intera responsabilità dell'“inarrestabile calo di consensi” registrato negli ultimi mesi dal cartello elettorale della sinistra

Si spacca il fronte anti-Netanyahu: i laburisti "scaricano" la Livni

Tzipi Livni, ministro degli Esteri israeliano dal 2006 al 2009 e attuale capogruppo dell’opposizione di centrosinistra alla Knesset, è stata in questi giorni, a detta dei media dello Stato ebraico, “letteralmente scaricata” dai suoi alleati laburisti.

Costoro, principali dirigenti del cartello elettorale Zionist Union, costituito per sfidare il premier conservatore uscente Netanyahu alle consultazioni di aprile, hanno infatti annunciato di non volere rinnovare l’alleanza con Hatnua, piccolo partito progressista guidato dall’ex capo della diplomazia nazionale.

In una recente conferenza stampa organizzata dai massimi rappresentanti di Zionist Union, ossia la stessa Livni e il leader laburista Avi Gabbay, quest’ultimo ha decretato lo “scioglimento” della coalizione. Secondo gli organi di informazione israeliani, l’annuncio di Gabbay sarebbe stato di fatto un “brutale benservito” nei riguardi della Livni, la quale, seduta in quell’occasione accanto all’esponente laburista, sarebbe “rimasta di sasso” nel prendere atto della fine del sodalizio in questione.

L’ex alleato ha sancito con queste parole la scioglimento di Zionist Union: “Credevo che questa alleanza fosse in grado di produrre importanti risultati elettorali, ma, con il passare del tempo, mi sono accorto che i due partiti che l’avevano costituita presentavano troppe differenze e che quindi non si sarebbero mai completati a vicenda. I cittadini sono attenti e hanno notato fin dal primo momento tale incompatibilità. Di conseguenza, essi si sono sempre più allontanati dalle nostre proposte.”

Dopo avere evidenziato le “insuperabili divergenze” tra i laburisti e la formazione politica guidata dalla donna, Gabbay ha disposto la “cacciata” di quest’ultima dal cartello di centrosinistra. Egli ha infatti concluso la conferenza stampa rivolgendosi alla Livni con un tono subito bollato dai media nazionali come “profondamente irrispettoso dei tanti anni di pubblico servizio maturati da costei” e affermando: “Tzipi, ti auguro di conseguire un buon risultato alle elezioni, qualunque sia la coalizione in cui deciderai di entrare.”

L’ex ministro, profondamente sorpresa per l’annuncio fatto dal leader laburista, ha quindi dichiarato ai giornalisti presenti alla conferenza stampa: “Non intendo rispondere ad alcuna domanda. Devo riflettere sul da farsi. Grazie e arrivederci.” Poco dopo, la donna ha assicurato di volere “correre da sola” alle consultazioni di aprile, sempre alla guida di Hatnua.

Secondo gli analisti politici dello Stato ebraico, Gabbay avrebbe giudicato la Livni “incapace di attrarre voti” e avrebbe così addossato all’ex ministro degli Esteri l’intera responsabilità dell'“inarrestabile calo di consensi” registrato negli ultimi mesi da Zionist Union.

I sondaggi realizzati di recente hanno infatti sistematicamente previsto per il cartello di centrosinistra un risultato “disastroso” in occasione delle consultazioni di aprile: appena “9 seggi” della Knesset sui 120 in palio. Sempre in base alle indagini demoscopiche, il partito di Netanyahu, il Likud, dovrebbe invece aggiudicarsi facilmente la maggioranza in parlamento.

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