Siria, l'Isis abbatte elicottero russo con missile americano

I terroristi hanno utilizzato un missile Tow di fabbricazione americana. I due piloti abbattuti dopo aver prestato soccorso su Palmira. Salgono a dieci le vittime russe in Siria

Siria, l'Isis abbatte elicottero russo con missile americano

I terroristi dello Stato islamico hanno abbattuto un elicottero militare nei pressi di Palmira, in Siria, uccidendo i due piloti russi a bordo. E’ quanto comunica il Ministero della Difesa russo. L’episodio è avvenuto venerdì scorso, ma è stato diramato soltanto poche ore fa.

“I piloti istruttori Evgeny Dolgin e Ryafagat Khabibulin, stavano effettuando un volo di prova su un Mi-25 siriano armato, versione per l’esportazione del Mi-24 russo, quando hanno ricevuto una richiesta di supporto aereo ravvicinato nei pressi di Palmira. Il comandante dell’elicottero, Ryafagat Khabibullin, ha preso la decisione di attaccare le posizioni nemiche. Il contrattacco è stato portato con successo, riuscendo ad arrestare l’avanzata nemica. Dopo aver esaurito le munizioni, l'elicottero stava ritornando alla base, quando è stato colpito ed abbattuto dai terroristi, schiantandosi in una zona controllata dal governo siriano. L'equipaggio non è sopravvissuto".

L'elicottero è stato abbattuto con un missile BMG-71 TOW americano, mentre volava a bassa quota. Ufficialmente, sono dieci le vittime russe dall’inizio del conflitto in Siria. Il Ministero della Difesa comunica che entrambi i piloti saranno decorati post mortem per le loro azioni.

Le forniture "ombra" della CIA

Sappiamo che la CIA fin dal 2014 forniva missili anticarro TOW, acronimo di Tube-launched Optically-tracked Wire-guided, all’Esercito Siriano Libero ed ai gruppi che combattono contro il governo di Bashar al-Assad. L’obiettivo era quello contrastare Damasco fornendo formazione, armi leggere, munizioni e missili anticarro: strumenti che si sarebbero rivelati essenziali per colmare il gap con l’equipaggiamento pesante del governo lealista. I missili arrivavano in Siria dall’Arabia Saudita, dietro fornitura della CIA. Il piano, così come descritto dal Pentagono, aveva l’obiettivo di esercitare una sufficiente pressione militare contro le forze di Assad e convincerlo ad un compromesso politico. L’entrata in scena della Russia ha stravolto l’intera strategia della CIA e bloccato (da parte americana, non saudita) la fornitura dei missili anticarro. Nel 2013, l’Arabia Saudita ha acquistato 13.975 missili anticarro, fornitura interamente consegnata. Per contratto, il governo saudita deve informare gli Stati Uniti della destinazione finale dei missili. L'approvazione degli Stati Uniti è quindi implicita. Per ricevere i rifornimenti, i ribelli devono dimostrare di essere in possesso degli stessi lanciatori consegnati. Una clausola che avrebbe dovuto evitare che i sistemi finissero sul mercato nero. Ad un costo di 12/15 mila dollari ad esemplare, appare evidente quanto, questo equipaggiamento anticarro, facesse parte della dotazione standard americana in sostegno alle truppe ribelli.

La CIA, infine, sarebbe dietro ad un altro programma (mai confermato) per la fornitura di missili anticarro Javelin ai curdi. Il Dipartimento di Stato americano ha sempre affermato di non aver mai fornito armi all'Unità di Protezione Popolare. Tuttavia, gli Stati Uniti hanno coordinato attacchi aerei a sostegno dell’YPG e paracadutato munizioni al gruppo, lo scorso anno, a difesa della città assediata di Kobane.

Il sistema d’arma Javelin consente di agganciare e seguire autonomamente il bersaglio (modalità lancia e dimentica) grazie al targeting termico con un profilo di volo chiamato “Top Attack”: il missile a doppia testata in tandem colpisce il blindato dalla parte superiore, solitamente piatta, dove la corazza è più sottile. Prima di piombare sul bersaglio, il missile si innalza fino ad un massimo di 150 metri. Il Javelin ha già dimostrato di essere letale anche contro gli elicotteri a bassa quota.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica