In Siria il sangue non cessa di scorrere. A Qamishli, città del nord-est siriano vicino al confine con la Turchia, lo Stato islamico si è risvegliato e ha provocato le sue nuove vittime. Secondo le informazioni delle fonti locali, tre autobombe sono esplose in vari punti della città, mentre due sacerdoti armeni sarebbero stati uccisi durante un assalto da parte di un gruppo terrorista, che ha aperto il fuoco sulle auto dei sacerdoti che si dirigevano verso la città di Deir Ezzor, un tempo roccaforte del Califfato islamico. Si tratterebbe di padre Hanna Ibrahim (Hovsep Petoyan), e padre Ibrahim Hanna Bido (indicato anche come Abraham Petoyan). Il diacono, invece, sarebbe rimasto ferito.
Le notizie sono ancora frammentarie. L'agenzia di Stato siriana, Sana, parla di tre civili uccisi e di una ventina di feriti a causa delle esplosioni delle tre macchine. La notizia è stata data anche dall''agenzia curda Hawar News Anha e dal Rojava Information Center. Quest'ultimo gruppo ha parlato non di autobombe vere e proprie ma di due motociclette cariche di esplosive, che, insieme a una terza, sarebbero state fatte esplodere all'interno del mercato locale.
Il Consiglio militare siriano ha riferito che i terroristi dello Stato
islamico hanno già rivendicato l'attacco. Segnale eloquente di come la guerra ai terroristi non sia ancora conclusa. E il mostro, nonostante la fine di Abu Bakr al Baghdadi, sia ancora in grado di mietere vittime innocenti.
Today in NE Syria:
— SyriacMilitaryMFS (@SyriacMFS) November 11, 2019
• Priest of Armenian Catholic Church of Qamishli Hovsep Petoyan and his father Priest A. Petoyan martyred on their way to Deir Ez Zor. ISIS claimed the attack.
• Three explosions in Qamishli one near Chaldean Church. Explosions caused death & casualties. pic.twitter.com/sCDmc8KSNC
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