Trump ha deciso che il programma per armare e addestrare i "ribelli moderati" anti Assad, in Siria, deve terminare. La mossa, a lungo invano auspicata dalla Russia, arriva oggi, come riferisce il Washington Post che cita alcuni funzionari americani.
Il programma, com'è noto, era stato voluto dall'amministrazione Obama nel 2013, per esercitare pressioni su Assad e costringerlo a farsi da parte. La graduale eliminazione del programma, riferiscono i funzionari interpellati dal Wp, riflette l'interesse di Trump a trovare un modus operandi con la Russia, che vede il programma anti-Assad come un assalto ai propri interessi.
Lo stop al programma dimostra lo scarso interesse della Casa Bianca alla rimozione di Assad dal potere, a differenza della precedente amministrazione e delle decisioni iniziali sulla Siria. Solo tre mesi fa, infatti, Trump ordinò il lancio di 59 missili da crociera Tomahawk contro la base aerea siriana di Shayrat, usata anche dai russi, come rappresaglia all'attacco contro il villaggio di Khan Sheikhun, bombardato da un jet decollato dall'installazione militare. Il giorno prima - salvo poi cambiare posizione - l'ambasciatore Usa all'Onu, Niki Haley aveva sostenuto: "Non vediamo alcuna possibilità di pace nell'area con Assad alla guida del governo siriano".
Funzionari riferiscono che in realtà la decisione di cancellare l'invio di armi ai ribelli siriani era stata presa circa un mese fa da Trump in un incontro nello Studio Ovale con il direttore della Cia, Mike Pompeo e il suo consigliere
per la sicurezza anzionale, il generale H. R. McMaster, prima del faccia a faccia del 7 luglio in Germania con Putin. Incontro al termine del quale è scaturito un accordo per il cessate il fuoco in Siria.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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