I tagliagole del sedicente Stato islamico tornano a farsi sentire coi loro assurdi divieti. L'ultimo riguarda gli abitanti di Sirte (Libia), dove i miliziani dell'Isis hanno deciso di chiudere tutti gli internet caffé, ordinando ai cittadini di smantellare tutti i sistemi per la ricezione satellitare di internet. A riferirlo è il portale di notizie libico "Bawaba al-Wasat". "Il cosiddetto 'emiro' dell'ufficio servizi che fa capo all'organizzazione dello Stato islamico (Is) a Sirte, Abu Hamza al-Seneghali, ha diffuso all'inizio della settimana un'ordinanza che sancisce la chiusura di tutti gli uffici di telefonia e gli internet caffé in città", ha spiegato la fonte. La misura riguarda anche "i possessori privati di dispositivi two-way e di antenne paraboliche".
L'Isis ha dato "48 ore di tempo per rimuoverli dalle abitazioni", ha sottolineato la fonte, precisando che Abu Hamza al-Seneghali ha minacciato di "arrestare e porre sotto inchiesta presso la hisbah" (la polizia religiosa) tutti coloro che non rispetteranno l'ordine.
Ma perché questo attacco contro Internet? Secondo una fonte della sicurezza l'obiettivo è isolare gli abitanti di Sirte da tutto ciò che accade attorno alla città, da quelli di sicurezza e militare a quello politico. Il sedicente "califfato" a Sirte ha creato una sorta di "emirato" seguendo l’esempio di al Raqqa in Siria e Mosul in Iraq. Il gruppo islamista è presente anche con diverse cellule nell’area di Sabrata, a pochi chilometri da Tripoli, e di Derna, lungo la costa orientale del paese. I terroristi possono contare su "alleati" africani come il gruppo Boko Haram, la cui presenza in Libia è stata certificata da diverse fonti. Il gruppo fa spesso ricorso al rapimento forzato di migranti di religione musulmana, che vengono costretti ad arruolarsi tra le file del "califfato".
Rastrellamenti dell'Isis
I miliziani della bandiera nera hanno avviato una serie di rastrellamenti nella zona di Wadi Jaraf, roccaforte del clan dei Gheddafi a Sirte. Secondo fonti locali citate dal sito web d’informazione libico al Wasat, le perquisizioni hanno interessato diverse abitazioni della zona di Wadi al Zirai e hanno portato all’arresto di diverse persone, in particolare di giovani e di anziani della tribù legata al defunto colonnello Muhammar Gheddafi.
I prigionieri sono stati trasferiti nel carcere del gruppo jihadista, anche se non se ne conoscono i motivi. Nelle ultime 72 ore sono più di 25 le persone arrestate a Sirte, in buona parte membri dei clan al Farjani e Gheddafi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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