Il presidente egiziano Abd al-Fattah al- Sisi torna a parlare della morte di Giulio Regeni. "Non ci fermeremo finché non sarà stata raggiunta la verità sulla sua fine", dice in un'intervista a Repubblica. "Per prima cosa - afferma - voglio dire agli italiani che
questa morte è uno choc per l'Egitto come per l'Italia. Ciò che è accaduto è terribile e inaccettabile, non ci appartiene e sconvolge non solo il governo ma tutto il popolo egiziano". Il presidente si sofferma poi sulle indagini: "Dal primo momento è sotto la diretta supervisione del procuratore generale e ci sono gruppi di investigatori specializzati che stanno lavorando giorno e notte per scoprire le cause reali e svelare le circostanze che hanno provocato questa drammatica morte". Usa toni rassicuranti al Sisi. "Voglio sottolineare - aggiunge - l'importanza di intensificare la collaborazione tra i nostri due Paesi per svelare il mistero su questa morte e processare i colpevoli".
E si pone alcune domande che, al momento, restano senza risposta: "Sulla morte di Regeni ci sono molti interrogativi che dobbiamo porci: il primo è sulla tempistica, in particolare sulla scoperta del corpo. Perché è accaduta durante la visita di una delegazione italiana di imprenditori con il ministro dello Sviluppo economico, che erano al Cairo per rafforzare la nostra collaborazione? Perché è accaduto mentre le relazioni tra noi hanno raggiunto un livello senza precedenti dal punto di vista economico e politico? Un'altra domanda inevitabile - prosegue - è capire chi ha interesse a boicottare o bloccare l'ampia collaborazione tra Italia e Egitto sul fronte dell'energia e della sicurezza, in una fase di turbolenza in tutta la regione. Non bisogna dimenticare l'importanza di questa cooperazione che arriva in un momento di sofferenza per la nostra economia e dopo anni di debolezza".
"Parliamo - aggiunge Sisi - dell'attacco al turismo, del crollo delle presenze russe completamente azzerate e di quelle italiane, mettiamo insieme tutti i fatti degli ultimi mesi, congiungiamo i puntini e vediamo l'immagine completa che si viene a creare: l'obiettivo è colpire l'economia egiziana e isolare il Paese. Questa è una ritorsione per la grande guerra che l'Egitto sta conducendo contro le forze dell'estremismo e del terrorismo. Spero che rimarremo uniti contro questi nemici e non permetteremo a nessuno di dividere l'Egitto dall'Italia".
E per concludere torna ad assicurare "al popolo italiano
che i nostri sforzi continueranno notte e giorno finché non avremo trovato la verità su tutto quello che è accaduto e finché non avremo arrestato i colpevoli e li avremo portati in tribunale e punitisecondo la legge".
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