Spagna, il ministro alla cultura: "Animali uguali all’uomo in tutto"

Per José Guirao Cabrera gli animali sono uguali all’uomo per "intelligenza, sensibilità, diritto alla vita". La neo ministro all'Educazione María Celaá è contraria alla religione a scuola. La ministro Carmen Calvo è contraria all’utero in affitto

Spagna, il ministro alla cultura: "Animali uguali all’uomo in tutto"

In Spagna, dal 2 giugno scorso, l’economista Pedro Sánchez è diventato il nuovo premier. Classe 1972, segretario generale del Partido Socialista Obrero Español (Psoe), Pedro Sánchez ha preso il posto di Mariano Rajoy, del "Partido Popular" (PP), fatto fuori attraverso una mozione di censura che lo accusa di avere beneficiato di una rete di corruzione politica legata al PP (il cosiddetto caso Gürtel).

Il governo formato da Pedro Sánchez è composto da dieci ministri del Psoe, uno del Partito dei socialisti della Catalogna e sette ministri indipendenti e, per la prima volta, il governo di Spagna prevede, come responsabili dei diversi ministeri, più donne (undici) che uomini.

Come è successo anche in Italia sul nuovo governo giallo-verde, anche in Spagna sono andati a spulciare tutte le notizie possibili relative al premier e ai neo ministri. Proprio su questi ultimi sono venute fuori delle idee che stanno preoccupando la maggioranza dei fedeli del paese iberico, vale a dire i cattolici.

Se la nuova vicepresidente del governo e ministro dell’"Igualdad" (cioè delle pari opportunità), María del Carmen Calvo Poyato ha rassicurato i cristiani dicendo, intervistata da El Pais, che il governo non vuole regolamentare l’utero in affitto perché è "l'ultimo utilizzo dei corpi femminili, particolarmente grave per noi perché usa il corpo delle donne più povere", correggendo, con un "non c'è alcun valore nell'usare eufemismi", la giornalista Pilar Álvarez che aveva parlato di "maternità surrogata", non così rassicuranti risultano essere le opinioni di altri due neo ministri.

La nuova ministro dell'"Educación y Formación Profesional", María Isabel Celaá Diéguez, che si definisce cattolica praticante, era stata criticata dai delegati all’insegnamento delle diocesi di San Sebastian, Bilbao e Vitoria per avere pubblicato un articolo che disapprova chiaramente il tema dell’insegnamento della Religione Cattolica a scuola, in particolare nella fase della maturità degli alunni. La Celaá si era lamentata della situazione creata dagli accordi tra lo Stato spagnolo e la Santa Sede e nello scritto riteneva che qualsiasi argomento della religione confessionale equivalesse alla catechesi e lamentava l'atteggiamento della gerarchia spagnola, che, secondo lei, contraddice l'idea di papa Francesco circa lo stato secolare.

L’ultima polemica è emersa con il rilancio delle posizioni sostenute dal neo ministro José Guirao Cabrera, delegato da Pedro Sánchez alla Cultura e allo Sport che, dopo l’approvazione di Felipe VI con regio decreto del 13 giugno, ha giurato ieri 14 giugno 2018.

José Guirao aveva proposto di dare agli animali gli stessi diritti degli esseri umani. In un intervento, pubblicato un giorno fa ma risalente al gennaio 2016, si sente Guirao affermare: "Dobbiamo cominciare a considerare gli animali uguali in tutto, in intelligenza, sensibilità, diritto alla vita".

Inutile dire che sono fioccate le polemiche. Al ministro qualcuno sarcasticamente consiglia di dare agli animali il diritto di voto, i diritti del lavoro e quelli sanitari, il dovere di pagare le tasse.

Altri si chiedono: “è il Ministro della Cultura della Spagna o dell'India?”. Qualcuno si domanda: “Ci saranno dei sindacati per difendere i diritti dei cani contro la tirannia dei loro proprietari che dicono loro dove possono sdraiarsi e quando e cosa mangiare?”.

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