Stati Uniti, missili intercettati dallo Shield

Gli Stati Uniti vogliono sistemi di difesa laser per tutti i caccia di epoca pre-stealth, i bombardieri B-1, B-52 e le cannoniere AC-130W

Stati Uniti, missili intercettati dallo Shield
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L'Air Force degli Stati Uniti ha intercettato con successo dei missili in volo con un sistema laser basato a terra. È quanto si legge in una nota dell’Air Force Research Laboratory. L'obiettivo del programma SHiELD, Self-Protect High Energy Laser Demonstrator, è quello di sviluppare un sistema ad energia diretta per l’autodifesa dei velivoli e che possa essere in grado di abbattere sia i missili terra-aria (SAM) che aria-aria (AAM).

Il test dell’Air Force Research Laboratory

Il test si è svolto nella White Sands Missile Range. Il Demonstrator Laser Weapon System, che funge da surrogato a terra per il sistema SHiELD, è stato in grado di agganciare ed abbattere diversi missili lanciati in volo. Ignoriamo la modalità di ingaggio (singola o multipla) del sistema laser contro i missili bersaglio.

Stati Uniti, SHiELD: il primo sistema attivo di difesa

Le forze armate degli Stati Uniti desiderano armi laser, ma in differenti configurazioni e per diverse missioni. Il laser dell'Air Force, a differenza dei sistemi ad energia diretta che si stanno sviluppando per la Marina e l’Esercito, si concentra sulla protezione attiva del singolo aeromobile. Il programma SHiELD, acronimo per Self-Protect High Energy Laser Demonstrator, è iniziato nel 2017. L’Air Force Research Laboratory dovrebbe sviluppare un laser difensivo contro i sistemi SAM ed AAM, alloggiato inizialmente in un pod esterno di una piattaforma aerea di quarta generazione e dei bombardieri B-1 e B-52. Northrop Grumman sta sviluppando il sistema di controllo del raggio laser, Boeing il pod che trasporterà l'arma laser. Se si rivelasse un successo, tutti gli aerei militari statunitensi, compresi quelli da trasporto, di rifornimento e gli AWACS che operano nelle zone di combattimento, potrebbero essere equipaggiati con lo SHiELD. Colpire un bersaglio con l’energia diretta in un contesto aria-aria, significa colpirlo in millisecondi, non in minuti. Una piattaforma equipaggiata con un laser difensivo come lo SHiELD, potrebbe sparare centinaia di colpi laser, prima di essere rifornito da un aereo cisterna. Poichè il laser viaggia alla velocità della luce, cioè 186.000 miglia al secondo, sarebbe ideale per intercettare le minacce ad alta velocità.

Il sistema difensivo SHiELD non è stato progettato per equipaggiare i velivoli di quinta generazione come l’F-35 e l’F-22, poiché il pod esterno inficerebbe la loro firma radar. La tecnologia ad energia diretta, in base al grado di miniaturizzazione raggiunto, potrebbe essere implementata su tutti i caccia di epoca pre-stealth, così da consentire loro una migliore capacità difensiva contro i missili nemici. Parliamo in ogni caso di un add-on e non di un’integrazione nella cellula. L’implementazione primaria dei sistemi ad energia diretta, dovrebbe riguardare i velivoli di sesta generazione.

La linea di sviluppo del sistema SHiELD

L’Air Force Research Laboratory conferma progressi costanti nel campo della miniaturizzazione, con prima implementazione prevista su un F-15E Strike Eagle entro il 2021. Per il 2022, l’Air Force Research Laboratory dovrebbe aver sviluppato un sistema difensivo ad energia diretta a lungo raggio da 100 kilowatt. La prima squadriglia pesante SHiELD dovrebbe essere formata nel 2023 ed essere dichiarata operativa due anni dopo. Entro il 2025, infine, dovrebbe essere ultimato il primo sistema offensivo ad energia diretta da 300 kilowatt. L'Air Force vorrebbe un sistema ad energia diretta multisuo, in grado di sparare in tre modalità: basso consumo per l'auto-difesa, offensiva non letale per bruciare sensori o motori ed, infine, letale. Mentre l'AFRL lavora sullo SHiELD, l'Agenzia di difesa missilistica sta cercando di capire se un laser ad alta energia posa essere implementato su un F-35 per disabilitare un ICBM. I risultati degli studi iniziali sono previsti entro la fine dell'anno.

La cannoniere laser dello Special Operations Command

Due delle 37 cannoniere AC-130W Stinger II acquistate dallo Special Operations Command, sono state modificate per essere equipaggiate con i primi prototipi dello SHiELD. L’opzione laser sulla cannoniera AC-130 significherebbe possedere un’arma precisa e distruttiva, molto più letale dei sistemi convenzionali. Ricordiamo che AFSOC ha già stilato una nuova dottrina di riferimento sull’utilizzo delle armi ad energia diretta per scopi offensivi.

I due AC-130W Stinger II modificati, dovranno testare l’interoperabilità della piattaforma con il sistema HEL o high-energy laser. L’unità laser sarà collocata nella posizione avanzata della piattaforma, inizialmente concepita per ospitare un cannone da 30 millimetri. E’ ritenuta la posizione ideale a causa del flusso d'aria meno disturbato.

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