Sudafrica, spot sotto accusa: "Offende martiri del colonialismo"

L’autorità sudafricana di vigilanza sui messaggi pubblicitari ha intimato alla società ideatrice del video incriminato di “rimuoverlo”

Sudafrica, spot sotto accusa: "Offende martiri del colonialismo"

In Sudafrica stanno divampando in questi giorni forti polemiche a causa della messa in onda sulle televisioni nazionali di uno spot accusato di “ridicolizzare” il tema del “colonialismo”.

La pubblicità incriminata è stata realizzata da Chicken Licken, catena di fast-food con sede a Johannesburg e specializzata nel pollo fritto. Il video oggetto delle critiche è ambientato intorno alla prima metà del ‘600, epoca in cui si verificò l’arrivo dei primi coloni olandesi nel territorio dell’attuale Città del Capo. Nello spot si vede Big Mjohnana, giovane capo-tribù Zulu, partire dal proprio villaggio per soddisfare la sua “fame di avventura”. Al termine del viaggio da egli intrapreso via mare, il protagonista giunge in un porto dei Paesi Bassi. Il capo-tribù si rivolge quindi alla gente del posto dicendo, in slang sudafricano: “Salve, bianchi. Questa terra mi piace. Credo che la chiamerò Europa.” L’esploratore Zulu pianta allora una lancia nel terreno, a simboleggiare la sua “presa di possesso” dell’Olanda. La pubblicità si conclude con una scena in cui un anziano uomo di colore esce da un fast-food Chicken Licken e, guardando verso la telecamera, dichiara: “Questa è la vera storia di Big Mjohnana”.

Lo spot è subito divenuto oggetto di feroci critiche da parte di diverse associazioni per i diritti umani. Queste sostengono che la trovata della catena di ristorazione sarebbe “irrispettosa” nei confronti dei “sacrifici” compiuti dai popoli africani durante la lotta per l’emancipazione dal giogo colonialista europeo. Tali organizzazioni hanno quindi citato in giudizio Chicken Licken davanti all’Advertising Regulatory Board, autorità incaricata di contrastare la diffusione di messaggi pubblicitari “offensivi”. L’organo di vigilanza ha dato ragione ai promotori della causa, intimando alla società di Johannesburg di “rimuovere il video”.

Il verdetto dell’Advertising Regulatory Board ha infatti sancito: “Lo spot in questione è incentrato su una visione distorta della storia. I nativi africani non hanno mai condotto esplorazioni o campagne di conquista verso l’Olanda. Al contrario, nell’epoca in cui è ambientata la pubblicità la popolazione nera giunse in Europa perché lì deportata dagli invasori bianchi. Centinaia di migliaia di indigeni furono infatti venduti come schiavi a partire dal Seicento in tale continente dopo avere attraversato l’oceano Atlantico a bordo delle navi dei colonizzatori olandesi e inglesi.”

Chicken Licken ha annunciato di volere immediatamente dare attuazione alla decisione del board, ma ha comunque ribadito l’assenza di “contenuti offensivi” all’interno del video promozionale. Tramite una nota, la catena ha precisato: “Non era affatto nostra intenzione mancare di rispetto ai martiri della lotta al colonialismo.

Lo spot mirava a dimostrare che i Sudafricani hanno le qualità per primeggiare in qualunque campo a livello globale e che quindi possono dare finalmente prestigio al nostro continente, umiliato troppe volte in passato.”

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