La Svizzera ha espulso una cittadina straniera perché ha vissuto per troppo tempo a carico dell'assistenza dello Stato senza darsi da fare per trovare un lavoro.
Il Tribunale Amministrativo del Canton Zurigo ha decretato l'espulsione di una cittadina tedesca con la motivazione che "non si è seriamente preoccupata di trovare un impiego in grado di garantirle il sostentamento" negli anni di permanenza nel Paese, che ha un tasso di disoccupazione del 3%.
Non solo. La donna ha vissuto a carico dell'assistenza dello Stato, percependo, dal 2012 al febbraio di quest'anno, 244 mila franchi (all'incirca 212 mila euro) di assegni di sostentamento. Così i giudici hanno deciso di espellerla: la signora dovrà lasciare la Svizzera entro il 15 ottobre.
La vicenda
La donna era arrivata in Svizzera 5 anni fa, assieme ai 2 figli, per lavorare in una casa di riposo. Un anno dopo, però, la tedesca si era già ritrovata senza un impiego e da allora aveva iniziato a farsi mantenere dallo Stato. Nel frattempo, come riporta La Repubblica, era diventata madre per la terza volta, in seguito a una relazione con un cittadino svizzero.
Forse proprio il fatto di avere un figlio con il passaporto elvetico aveva fatto sentire la signora al sicuro e non si era più preoccupata di cercare un lavoro continuando però ad approfittare della solida rete assistenziale elvetica. Ma nemmeno la cittadinanza del bébé l'ha salvata dalla sentenza del tribunale, il quale ha ritenuto la mancanza di un impiego della straniera come giustificazione prioritaria per l'espulsione.
"Il bambino, tuttavia, ha la doppia cittadinanza, svizzera e tedesca, quindi può anche andare a vivere nella sua altra patria - hanno sancito i giudici, stando a quanto ha scritto il quotidiano Corriere del Ticino - E se proprio lo si vuole far vivere in Svizzera può rimanere con il padre".
I precedenti
Non si tratta del primo caso del genere nel Paese elvetico: dal 2013 al 2016, sono state registrate altre 70 sentenze simili solo nel Canton Zurigo. Ed è in aumento il numero dei decreti di espulsione nei confronti di stranieri che beneficiano dell'assistenza statale.
Ad esempio, destò clamore l'anno scorso l'espulsione di un algerino 35enne perché aveva usufruito di mezzo milione di franchi (l'equivalente di 435 mila euro) di aiuti sociali. L'uomo venne costretto a lasciare il Paese nonostante fosse sposato da 13 anni con una cittadina svizzera, dalla quale aveva anche avuto un figlio.
L'Ufficio migrazione di Zurigo, infatti, aveva ritenuto che l'interesse pubblico per un decreto di espulsione fosse maggiore rispetto al diritto di vita familiare, dato che quest'ultimo non viene messo in alcuno modo in pericolo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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