Troppi gli scalatori sull'Everest. L'immondizia ora è un problema

Rifiuti e deiezioni rimangono in quota, con gravi rischi per un pezzo di Terra che si pensa incontaminato

Il monte Everest visto dal Nepal
Il monte Everest visto dal Nepal

Causano inquinamento, ma il rischio è anche quello della diffusione di malattie in un ambiente che normalmente considereremmo incontaminato e poco toccato dalle attività umane. Rifiuti e deiezioni umane nei campi che conducono al monte Everest sono un problema molto più grosso di quanto si possa immaginare.

A lanciare l'allarme è un articolo pubblicato ieri dall'Associated Press, che ricorda come ogni anno almeno 700 tra scalatori e guide diano la scalata al picco, passandoci quasi due mesi. Abbastanza perché rifiuti e deiezioni che non vengono portati a valle diventino un rischio importante per l'ambiente.

La stagione adatta per le scalate inizia questa settimana e continuerà fino a maggio. Molti scalatori passeranno dal campo base, a 5.300 metri sul livello del mare, fino agli 8.850 del picco. Lo scorso anno, ricorda l'agenzia americana, le scalate erano state fermate dopo un grave incidente che aveva lasciato senza vita sedici guide locali.

Da quest'anno funzionari al campo base inizieranno a monitorare con maggiore severità i rifiuti che vengono

abbandonati sulla montagna, dicono dal governo nepalese. Il grosso problema, per chi non porta con sé toilette portatili, è che nei campi più alti non ci sono naturalmente grandi comodità. E quindi neppure servizi igienici.

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