"Ma perchè abbiamo tutte queste persone che vengono qui da Paesi di merda?". Un nuovo, durissimo attacco del presidente americano Donald Trump agli immigrati torna ad alimentare aspre polemiche in tutti gli Stati Uniti. Secondo le indiscrezioni raccolte dal Washington Post, il tycoon si sarebbe così durante un meeting nello studio ovale riferendosi agli stranieri che provengono da Haiti e dall'Africa e aggiungendo, poi, che l'America dovrebbe piuttosto avere immigrati che arrivano da nazioni come la Norvegia.
The Donald non è certo nuovo a questo tipo di dichiarazioni tese ad attaccare soprattutto gli immigrati e i rifugiati. È lo stesso quotidiano della capitale a mettere in fila i commenti collezionati dal primo inquilino della Casa Bianca. La prima è l'oramai celebre anatema rivolto ai messicani in occasione dell'inaugurazione della sua campagna elettorale nel 2016. "Non sono nostri amici - aveva detto in quell'occasione - portano droghe e crimine. Sono stupratori". Non meno forti le opinioni che aveva espresso sui rifugiati siriani. Li aveva definiti uomini forti e giovani che potrebbero avere legami con i tagliagole dello Stato islamico. In un'altra occasione, poi, nel mirino di Trump era finito anche il "Diversity Visa program", ovvero la "lotteria" che ogni anno mette in palio circa 50mila visti. "Ci mandano la gente peggiore - aveva tuonato - il peggio del peggio".
In un meeting dello scorso giugno, secondo il New York Times, il presidente avrebbe poi sostenuto che "i 15mila arrivati da Haiti hanno tutti l'Aids" e che "i 40mila dalla Nigeria non torneranno più nei loro tuguri dopo aver visto l'America". Entrambe dichiarazioni, però, che erano state sonoramente smentite dalla Casa Bianca. In questo caso Trump non ha smentito di aver preso una posizione dura, ma ha corretto l'espressione shithole usata nello studio ovale. "Il linguaggio è stato rude, ma non ho usato quelle parole - ha scritto poi su Twitter - ma ciò che è stato veramente rude è la bizzarra proposta che mi è stata fatta". Ed è tornato a bocciare boccia quindi l'accordo bipartisan sul "Deferred Action for Childhood Arrivals" (Daca) che gli è stato proposto ieri, definendolo un "grosso passo indietro". Se così fosse il muro con il Messico non avrebbe finanziamenti "adeguati", il sistema di lotteria per i permessi di soggiorno sarebbe "peggiorato" e gli Stati Uniti "sarebbero costretti a prendersi grosse quantità di persone da Paesi con un alto tasso di criminalità e che sono messi male".
Sin dalle primissime battute della campagna elettorale, Trump ha proposto "un sistema basato sul merito". Un sistema, insomma, che permetta di far entrare "persone che ci aiutino a portare il nostro Paese a un livello più alto".
"Voglio sicurezza per la nostra gente - ha quindi concluso il presidente americano - voglio fermare il massiccio ingresso di droga. Voglio fondi per le nostre forze armate, non un de-finanziamento alla democratica".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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