Donald Trump a sorpresa ha deciso di riaprire le porte degli Stati Uniti ai rifugiati. Fuori dalla lista dei Paesi per l'accesso agli Usa restano comunque undici Paesi. Di fatto alla mezzanotte di ieri è scaduto il divieto d'accoglienza per chi proviene da Siria, Libia, Iran, Yemen, Ciad, Somalia, Corea del Nord e Venezuela. Il travel ban che riguarda questi Paesi è stato parzialmente fermato in queste settimane dai magistrati. Chi proviene dagli 11 Paesi della black list che la Casa Bianca non ha voluto comunicare, avrà procedure molto più lunghe per l'ingresso e di fatto l'amministrazione Usa li ha definiti Paesi ad altro rischio: per i cittadini rifugiati le richieste di asilo subiranno un rinvio di 90 giorni. Infatti l'amministrazione Trump ha varato un ordine esecutivo che restringe le procedure di controllo. Saranno esaminati i loro post sui social, le frequentazioni, i luoghi di lavoro e tutto ciò che viene ritenuto rilevante per definire una richiesta d'asilo. Per approvare l’accoglienza dei rifugiati, gli ufficiali federali dovranno poter dimostrare che il loro ingresso è nell’interesse nazionale.
Funzionari antifrode saranno inoltre inviati nei centri di valutazione delle pratiche dei rifugiati all’estero. "La sicurezza del popolo americano è la più alta priorità del governo", ha commentato il segretario ad interim per la Sicurezza interna, Elaine Duke.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.