Dopo 16 anni riprenderanno le esecuzioni capitali di detenuti condannati dai tribunali criminali. Ad annunciarlo è stato il ministro di Giustizia dell'amministrazione Trump, William Barr.
I primi a farne le spese saranno cinque persone che si trovano recluse in una prigione federale dell'Indiana. Si tratta, spiegano dal dipartimento di Giustizia americano, di cinque detenuti che non posso più ricorrere in appello e che sono stati ritenuti colpevoli di "orribili omicidi e crimini sessuali". Per l'occasione è stato adottato un nuovo protocollo di iniezione letale che verrà seguito anche le esecuzioni programmate per i prossimi mesi. L'annuncio arriva, si legge su Tgcom24, dopo che alcuni candidati alle primarie democratiche per le presidenziali del 2020 hanno inserito nel loro programma l'abolizione della pena di morte e dopo svariati anni in cui i singoli Stati hanno promosso un numero sempre crescente di moratorie. Con il New Hampshire sono ormai 21 gli Stati che hanno eliminato le esecuzioni capitali. Ma non solo.
Secondo l'istituto di sondaggi Gallup, la percentuale di americani favorevoli alla pena di morte è calata dall'80% del 1994 all'attuale 56%. L'ultima condanna a morte eseguita a livello federale risale al 2003 ma, allo stato attuale, secondo il Death Penalty Information Center, sono 62 i condannati per cui è prevista la pena capitale.
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