Lo scoop del Washington Post, con l'accusa a Trump di aver rivelato un segreto alla Russia, ha scatenato un grande polverone negli Stati Uniti. Uno dei rischi maggiori, secondo la stampa, è che la Russia abbia capito qual è lo Stato da cui provenivano le informazioni riservate. L'avvocato Alan Dershowitz, di New York, intervistato dalla Cnn getta un sasso nello stagno, ponendo una domanda: e se le informazioni top secret che Trump avrebbe passato a Sergei Lavrov fossero state di fonte israeliana?
"Questa è una delle più gravi accuse mai fatte contro un presidente in carica", ha detto il legale. Dershowitz si è anche chiesto quale sia l'importante alleato che aveva fornito l'informazione agli Usa, ponendosi la domanda se si tratti di Israele o della Giordania, paesi che hanno importanti fonti di intelligence in Siria. Come ricorda il quotidiano israeliano Haaretz nel rilanciare la notizia, la Russia è alleata di Iran e Siria, fra i principali nemici di Israele nella regione.
Già lo scorso gennaio, scrive ancora Haaretz, un giornalista investigativo israeliano aveva riferito che l'intelligence Usa aveva avvertito i colleghi israeliani a non condividere informazioni riservate con l'amministrazione Trump. A quanto si leggeva allora, i servizi Usa ritenevano che il Cremlino disponesse di "leve di pressione" sul presidente americano.
L'avvertimento avrebbe sollevato non poche preoccupazioni nell'intelligence israeliana, specie nel timore che informazioni importanti potessero arrivare, via Mosca, all'Iran, la Siria e la milizia sciita degli hezbollah.Questioni di non poco conto. Su cui l'amministrazione Trump sarà chiamata a dare risposte convincenti. Non tanto ai giornali quanto (soprattutto) agli alleati.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.