"Truppe russe ai nostri confini": cresce la tensione nel Baltico

Sale l'allerta ai confini finlandesi dove l'esercito di Putin ha piazzato alcune truppe. Non si tratta di una minaccia diretta al Paese che vuole entrare nella Nato ma è una situazione "che non succedeva da tempo"

"Truppe russe ai nostri confini": cresce la tensione nel Baltico

Che i rapporti fossero deteriorati da tempo si sapeva, con la classica goccia a far traboccare il vaso quando la Finlandia ha mostrato l'interesse di voler entrare nella Nato assieme alla Svezia. Adesso i finlandesi si ritrovano "numerose truppe russe al confine" come ha dichiarato all'AdnKronos Janne Kuusela, direttore generale del Dipartimento delle politiche difensive del ministero della Difesa della Finlandia. Non per questo, però, a Helsinky hanno paura. "Ad oggi non temiamo alcun attacco perché la Russia non ci ha minacciati".

"Non succedeva da tempo"

Ufficialmente le truppe russe al confine finlandese sono quelle di difesa militare che combattono in Ucraina e rientrano dopo gli attacchi. In ogni caso, questa ingombrante presenza fa comunque un certo effetto e Kuusela non nasconde ma esterna in tutto il suo stupore. "Stiamo vivendo tempi storici, non succedeva da molto tempo", aggiungendo che a una manciata di chilometri i nuovi vicini di casa sono forze aeree e navali. All'agenzia di stampa italiana, il direttore delle politiche difensive racconta del cambiamento epocale che sta vivendo il suo piccolo Paese, della rivoluzione nei rapporti con il vicino ma sottolinea con orgoglio, "abbiamo una delle forze armate più grandi d'Europa e con i sistemi più avanzati".

"Non si può essere amici di Putin"

A spingere per entrare nella Nato sono "i politici e il popolo". La Finlandia ha iun mente due obiettivi da realizzare nel brevissimo periodo: aumentare la sicurezza del Paese e contribuire in modo migliore alla stabilità del Baltico. Fino a poco prima dell'invasione dell'Ucraina da parte di Putin, la maggior parte della gente e dei politici finlandesi pensava che rimanere fuori dalla Nato e sviluppare rapporti stabili e funzionali con la Russia fosse la scelta migliore. "Adesso, la Russia ha provocato questo cambiamento con il suo comportamento e i finlandesi, guardando cosa la Russia sta facendo nella vicina Ucraina - ha specificato Kuusela - hanno capito che non si può avere un buon rapporto funzionale con un governo del genere. Di conseguenza cerchiamo di aumentare la sicurezza, chiedendo di unirci alla Nato".

Cosa succede in caso di attacco

Il direttore generale del Dipartimento delle politiche difensive del ministero della Difesa della Finlandia ha rassicurato che, in caso di attacco da parte delle truppe russe, "siamo sempre pronti alla difesa del Paese, perché sempre abbiamo investito molto nella Difesa" perché le forze militari sono grandi e avanzate. A questo punto, tira fuori l'esempio del servizio militare universale in cui tutti gli uomini e donne volontarie prestano servizio citando un sistema di sicurezza per tutta la società che si prende cura del resto del popolo in caso di crisi e guerra. "Per adesso nessuno ci minaccia, ma se serve siamo pronti", ribadisce con fermezza. Il sistema di sicurezza finlandese prevede che tutti i settori inclusi industrie, settori business, organizzazioni non governative e privati cittadini, partecipino a modo loro alla sicurezza nazionale.

"Questo è dovuto dalla nostra resilienza, all'esperienza acquisita durante la seconda guerra mondiale. Siamo un paese così piccolo che c'é bisogno della partecipazione di tutti. Pensiamo alla difesa sempre, da decenni dopo la Guerra Fredda", conclude.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica