"Le truppe di Mosca si ritirano in Bielorussia"

Nottata di bombardamenti nell'ovest dell'Ucraina, mentre nelle ultime ore sono emerse indicazioni circa un parziale ritiro delle truppe russe attorno Kiev verso la Bielorussia

"Le truppe di Mosca si ritirano in Bielorussia"

La Russia starebbe ritirando parte delle sue truppe attorno Kiev verso la Bielorussia. È quanto emerso dall'ultimo rapporto reso noto in nottata dell'esercito dell'Ucraina. “Alcune unità della 106esima divisione aviotrasportata russa – si legge – sono state ritirate dal territorio della regione di Kiev al territorio della Bielorussia”.

Il motivo, secondo l'esercito ucraino, risiederebbe nella necessità di ripristinare la capacità di combattimento delle unità che hanno subito le maggiori perdite attorno la capitale ucraina. A testimoniare il ritiro di una parte delle truppe russe dalle regioni a nord di Kiev, anche l'indietreggiamento delle truppe di Mosca dalla cittadina di Slavutych.

Si tratta della località che ospita i lavoratori dell'ex centrale nucleare di Chernobyl, occupata appena due giorni fa. Il sindaco ha fatto sapere che l'esercito russo ha lasciato la città “dopo aver raggiunto gli obiettivi che si era prefissato”. Slavutych si trova a pochi passi dal confine con la Bielorussia.

Bombardato l'ovest dell'Ucraina

I bombardamenti delle ultime ore hanno riguardato soprattutto l'ovest dell'Ucraina. Nella notte appena trascorsa la parte occidentale è stata presa pesantemente di mira dai russi. Un'autentica pioggia di missili ha interessato le città di Lutsk, Rivne, Zhytomir, così come la stessa Kiev.

Sirene di allarme aereo più volte hanno risuonato a Leopoli, con la gente che ha passato molte delle ultime ore all'interno dei rifugi e dei bunker sotterranei. Da quando il 24 febbraio scorso è iniziata la guerra in Ucraina, mai le regioni occidentali erano state prese così di mira.

Segno di come da Mosca si voglia provare a stroncare le principali linee di rifornimento per Kiev e per i vari fronti dove l'esercito ucraino sta riuscendo a contrattaccare. Anche se le regioni dell'ovest del Paese non sarebbero interessate dai piani militari russi, è da qui però che passano i rifornimenti di ogni tipo girati dall'Europa.

Dalle armi al carburante, fino anche agli elmetti e ai caschi, tutto ciò che sta servendo all'Ucraina per proseguire la guerra contro i russi giunge soprattutto dalla Polonia e, una volta arrivato a Leopoli e nelle altre basi dell'ovest, viene smistato nel resto del territorio ucraino. Già nei giorni scorsi l'aviazione di Mosca e i missili lanciati dal territorio russo avevano centrato obiettivi nelle province fino a oggi risparmiate dal conflitto.

Il timore russo è che i nuovi rifornimenti per gli ucraini possano dare ulteriore manforte ai piani di resistenza di Kiev. L'offensiva attuata con i raid di questa notte lo dimostra. Nelle prime luci dell'alba nuovi allarmi aerei sono scattati a Kiev, colpita ancora una volta soprattutto nelle periferie occidentali, le stesse dove russi e ucraini si contendono importanti territori per l'avanzata verso la capitale.

Oggi colloqui in Turchia

Intanto nelle ultime ore è cresciuta l'attesa per la principale novità politica prevista per questo lunedì. Le delegazioni di Russia e Ucraina infatti si incontreranno in Turchia. “Ci rendiamo conto della responsabilità legata alla fiducia che entrambe le parti hanno nella Turchia – ha scritto nella notte il ministro degli Esteri turco Melvut Cavusoglu – l'auspicio è che questi incontri portino a un cessate il fuoco duraturo”.

I colloqui

inizieranno nelle prossime ore e andranno avanti a Istanbul almeno fino al prossimo 30 marzo. Nei giorni scorsi il presidente turco Erdogan aveva parlato di “ottimismo nei negoziati” e di accordi possibili “su almeno 4 punti su 6”.

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